L’entità dei risarcimenti sarà stabiliti dai tecnici. Intanto restano sotto sequestro beni della multinazionale per due miliardi e 900 milioni di dollari.
La multinazionale mineraria Vale è stata condannata a versare risarcimenti per le vittime e per i danni provocati dal crollo della diga di Brumadinho, nello Stato brasiliano di Minas Gerais, avvenuto il 25 gennaio 2019. La decisione è stata assunta da un giudice federale, Elton Pupo Nogueira, con la prima sentenza relativa al disastro del gennaio scorso. Il magistrato ha sottolineato che sull’entità dei risarcimenti dovuti serviranno stime di tecnici ed esperti.
Nella sentenza si precisa però che, a tutela dei familiari delle 248 vittime del crollo e delle comunità colpite, resteranno sotto sequestro beni di Vale per un valore di circa due miliardi e 900 milioni di dollari.
In una nota la multinazionale ha riferito dell’”impegno a risarcire rapidamente e con giustizia i danni causati alle famiglie, alle infrastrutture e all’ambiente”. La settimana scorsa il Senato nazionale aveva rivolto un appello alla magistratura affinché notificasse ai manager di Vale capi di accusa per disastro ambientale e omicidio colposo. La multinazionale ha sede in Brasile ma attività in diversi continenti, dal Nord America all’Africa.