Assistita dagli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, Carola Rakete è stata sentita oggi per quattro ore dal procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e dai sostituti Alessandra Russo e Cecilia Baravelli nell’ambito del primo procedimento a suo carico per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e disobbedienza a nave da guerra.
“L’interrogatorio è stato semplice, si è trattato di un salvataggio in mare fatto con tutti i crismi di regolarità e di esigenze drammatiche. Per noi è una vicenda chiara, è giusto che ci sia un’indagine. Ma montare strane idee sul salvataggio della Sea Watch è fuori dal mondo”, ha dichiarato l’avvocato Alessandro Gamberini, una volta usciti dal tribunale di Agrigento. “Carola ha spiegato come è avvenuto il salvataggio. C’è stato l’avvistamento ed è stato diramato a tutti. Compresi i libici. Il porto più sicuro vicino era Lampedusa. Malta era più lontano e ha negato l’avvicinamento. Lei si è dirette opportunamente verso Lampedusa che è un confine europeo. Lo ha ribadito anche durante la sua dichiarazione, quanto sia importante una assunzione europea di responsabilità. Ed è proprio su quel confine europeo che vorremmo vedere un impegno di solidarietà e di attenzione al salvataggio della vita che finora non c’è stato. Delegare questo impegno ai volontari è una vergogna. E criminalizzare questo impegno è ancora di più una vergogna. Carola è libera, non è stato convalidato alcun arresto, se vuole può tornare in Germania, ha precisato l’avvocato Gamberini. “Carola non è più membro dell’equipaggio della Sea Watch, quindi a questo punto farà altro. Nella sua vita non ha fatto solo la capitana, ma tanto altro. Farà quel che crede”.
Dal canto suo la capitana tedesca ha fatto solo una breve dichiarazione: “Sono stata molto contenta di avere avuto l’opportunità di spiegare tutti i dettagli del salvataggio del 12 giugno. Spero che la Commissione Europea dopo l’elezione del nuovo Parlamento faccia il meglio possibile per evitare queste situazioni e che tutti i paesi accettino le persone salvate dalle navi civili“.
Dopo Parigi e Napoli, arriva un altro riconoscimento per Carola Rakete: il Parlamento della Catalogna ha annunciato di volerle assegnare la Medalla d’Honor. Carola ha ricevuto una videochiamata dal Presidente catalano, che a settembre consegnerà l’onorificenza a lei e a Oscar Camps di Open Arms come riconoscimento del lavoro umanitario svolto per salvare vite umane nel Mediterraneo. Lo riferisce il profilo twitter di Sea Watch Italy.