In Mauritania, l’opposizione ha presentato due ricorsi per chiedere l’annullamento del voto di sabato scorso, che ha visto senza sorprese vincere con il 52% dei voti il candidato dell’Unione per la repubblica, Mohamed Ould Ghazouani. Biram dah Abeid e Sidi Mohamed Ould Boubacar, che hanno ottenuto rispettivamente il 18,5% e il 17,8%, hanno inoltre chiesto al Consiglio costituzionale l’organizzazione di nuove elezioni e in presenza di osservatori indipendenti.
Secondo le dichiarazioni di Biram dah Abeid a ‘Radio France Internationale’, i processi elettorali di molte sedi di voto sarebbero stati annullati. Nello stesso momento della deposizione dei ricorsi, la polizia avrebbe messo i sigilli al quartier generale di Biram dah Abeid e di un altro candidato di opposizione, Kane Hamidou Baba.
Domenica e lunedì a Nouakchott numerosi ferimenti e arresti si erano verificati durante tensioni tra manifestanti di opposizione e polizia. Ieri, il ministro dell’interno Ahmed Ould Abdallah ha parlato di un centinaio di stranieri fermati durante gli scontri, denunciando tentativi di destabilizzare il Paese dall’esterno, ma senza specificarne i mandanti. Nella notte tra martedì e mercoledì, il ministero degli Affari Esteri ha convocato gli ambasciatori di Senegal, Gambia e Mali.
Questa settimana l’ong ‘Reporter senza frontiere’ (Rsf) ha denunciato il blocco di internet dal pomeriggio di domenica: “censurare l’accesso mobile a internet e impedire il flusso di informazioni il giorno dopo il voto in un’elezione presidenziale che dovrebbe portare al primo passaggio di consegne tra due presidenti eletti democraticamente mette in dubbio la credibilità delle elezioni e invia un segnale molto negativo sulla libertà di stampa in Mauritania” ha detto Arnaud Froger, responsabile per l’Africa dell’organizzazione.