Nella sua ultima fatica letteraria, Cristiano Chiesa-Bini si sposta dal genere filosofico-autobiografico di “… è una bella domanda”, suo primo libro, al romanzo fantascientifico: il risultato è un libro piacevole e scorrevole che ha il solo difetto di finire troppo presto.

La storia si dipana in un futuro non troppo lontano, gli anni Cinquanta di questo secolo e seguendo le vicende della sua protagonista Cinzia Proietti, dei suoi amici e della sua famiglia traccia un futuro possibile e plausibile a partire degli avvenimenti attuali e da episodi storici recenti.

Il libro si presta a diversi livelli di lettura, a seconda del livello di approfondimento a cui il lettore decide di giungere: ad un primo livello c’è il piacevole racconto di un gruppo di giovani che si trova a vivere, senza troppi conflitti, in un mondo dalla globalizzazione estremizzata in cui l’Azienda guida un processo di omologazione planetaria con lo scopo di creare il cliente universale: questo processo porta ad alcuni effetti positivi, come ad esempio l’eliminazione dei conflitti e la correzione degli squilibri nella distribuzione della ricchezza che minano l’iper liberismo attuale.

Nel dipanarsi della storia questo gruppo di giovani, attraverso i dubbi di Cinzia e le sagge indicazioni di tre “anziani”, si renderà conto dei limiti del progetto dell’Azienda e cercherà di porvi rimedio in maniera creativa.

Questi limiti non vengono tanto riconosciuti in quei fatti che i miei coetanei considererebbero inaccettabili ed orwelliani; per citare un esempio i giovani protagonisti non sono tanto disturbati dallo stravolgimento dei metodi democratici in cui le elezioni sono sostituite da un casting aziendale fatto analizzando con mirabolanti algoritmi i dati che i candidati postano sui social network.

L’utopia del cliente universale del L’Azienda viene messa in discussione dal dubbio, esistenziale e filosofico, che essa snaturi l’essere umano chiudendogli ogni possibilità futura.

Ad un altro livello, la lettura del L’Azienda mi ha ricordato il dibattito sulla differenza fra globalizzazione e mondializzazione che ha permeato tutti gli anni 90 e che nel libro viene riproposto “dal vivo” con l’affresco della globalizzazione al suo massimo splendore: come la stessa Cinzia Proietti intuisce, benché la tendenza alla mondializzazione sia un fenomeno evolutivo ed inarrestabile, se questa tendenza si esprime sono in termini economici e di consumo genera quelle giuste tensioni e quelle reazioni che trovano una risposta involutiva nei neo-nazionalismi e nell’etnocentrismo degli ultimi anni.

Nel progetto editoriale de L’Azienda c’è anche la sua riproduzione come Audio Libro pensato per il nuovo pubblico dei lettori “sonori”

 

L’azienda di Cristiano Chiesa-Bini – editore Associazione Multimage – EAN 9788899050009