La Sea-Watch ha chiesto alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di adottare misure urgenti e provvisorie per “impedire serie e irrimediabili violazioni dei diritti umani” e permettere lo sbarco dei migranti al bordo della nave ormai da dodici giorni.
“Le persone rimaste a bordo ci chiedono fino a che punto bisogna sentirsi male per potere essere sbarcate. Alcuni naufraghi cominciano a minacciare di buttarsi in mare” denuncia su twitter l’Ong tedesca. “Procedere a sbarchi parziali è estenuante, difficile anche spiegarlo a chi rimane a bordo” spiega la portavoce Giorgia Linardi.
Intanto l’arcivescovo di Torino, monsignor Nosiglia, ha annunciato oggi la disponibilità della sua diocesi ad accogliere senza oneri per lo Stato i migranti della Sea-Watch, mentre la Commissione Europea ha lanciato un appello agli Stati membri per trovare una soluzione per le persone rimaste sulla nave.