“A seguito del soccorso di 53 naufraghi da parte della Sea-WATCH 3, il Ministro Salvini ha rilasciato, ancora una volta, innumerevoli dichiarazioni diffamatorie a mezzo stampa insultando la ONG e l’operato della sua nave; operato che si sostanzia, sempre, in legittima attività di soccorso e salvataggio.
Occorre precisare che le autorità libiche non hanno dato alcuna indicazione alla nave della ONG da noi rappresentata, la quale ha rispettato la vigente normativa internazionale che, come oramai noto, vieta il trasbordo e lo sbarco in territorio libico. Il Ministro sa bene che fare rientrare chi fugge da guerre, violenze e soprusi in un paese che non è qualificato come ‘Porto Sicuro’, in costante guerra civile, costituisce una gravissima violazione dei diritti umani, del diritto del mare e del diritto dei rifugiati. Utilizzare l’importante ruolo istituzionale di capo del Viminale, in assenza di elementi oggettivi a supporto delle proprie asserzioni, costituisce violazione delle proprie competenze e lascia, peraltro, perplessi sull’attenzione e le energie che il Ministro ripone sull’attività svolta da una ONG che oggi ha soccorso solamente 53 naufraghi quando, ricordiamo, ogni giorno arrivano decine e decine di persone a bordo di barche fantasma nonché, come nelle ultime settimane, di navi militari e mercantili”.
L’esito delle indagini rivolte sull’operato delle ONG smentisce categoricamente il Ministro dell’Interno. Pertanto, in qualità di difensori della ONG Sea-WATCH, i sottoscritti annunciano una querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini”.
Alessandro Gamberini e Leonardo Marino