“La nuova crisi internazionale del debito è già iniziata: per ora non ha caratteri spettacolari come quella del 1982 ma ne vedremo, nei prossimi anni, nuovi sviluppi”. A parlare è lo storico e politologo Eric Toussaint,
portavoce del ‘Comitato per l’abolizione dei debiti illegittimi’ o ‘Cadtm’, fondato in Belgio alla fine degli anni novanta e ora attivo in diversi Paesi del mondo tra Europa Africa, Asia e America Latina.
Ieri, a Roma, lo studioso è stato ospite dell’Agenzia Dire per l’incontro “Sistema InDebito”, in cui ha tracciato, insieme ad altri relatori, un ampio affresco sulla storia e le prospettive internazionali del debito sovrano.
È in Argentina, secondo Toussaint, che la nuova crisi mondiale si è già innescata: “L’anno scorso, il Paese ha dovuto indebitarsi con il Fondo monetario internazionale per 57 miliardi di dollari, ovvero il principale credito concesso dall’Fmi fin dalla sua nascita”.
“Se guardiamo all’Africa- prosegue lo studioso- il Mozambico è un caso di crisi terribile ed emblematica del debito, con un popolo che soffre, ma tanti altri Paesi e popoli d’Africa subsahariana sono minacciati direttamente da questa nuova crisi”.
Sull’Africa è intervenuto ieri anche padre Janvier Yameogo, sacerdote burkinabe’, ricordando il ‘suo’ presidente Thomas Sankara, assassinato nel 1987 “con la convergenza di tutte le forze, sia interne che esterne al Paese, che non avevano voglia di lasciargli denunciare l’ingiustizia e il carattere odioso del debito per i Paesi poveri”.
Sostegno alla conferenza è arrivato anche da Peter Turkson, prefetto del dicastero Vaticano per lo Sviluppo umano integrale, che in una lettera ha incoraggiato chi mantiene alta “l’attenzione pubblica sulle problematiche legate all’indebitamento degli Stati”. In prima linea, tra questi, c’è il missionario comboniano Alex Zanotelli: “Non definiamo il debito il sistema, chiamiamolo invece ‘o’ sistema, come a Napoli
chiamiamo la camorra- ha detto il sacerdote- tra i due vedo poche diversità”. Il riferimento è al titolo del libro di Toussaint ‘Il Sistema – Storia del debito sovrano e del suo ripudio’ (Bordeaux 2019).
“L’anno scorso nel mondo sono stati spesi 1.800 miliardi di dollari in armi, pari a quasi a 5 miliardi di dollari al giorno, per permettere a quell’1 per cento di popolazione che controlla le risorse mondiali di andare avanti – ha aggiunto Zanotelli, citando dati del Sipri di Stoccolma – armi finanziate attraverso il debito”.
Un capitolo a parte è stato aperto sulla situazione dell’Italia, che per l’indebitamento eccessivo oggi rischia una multa miliardaria da parte della Commissione Europea: “Coloro che si presentano come ‘nuovi’ promettendo meno tasse per rimettere in moto i consumi, stanno in realtà conducendo il Paese in
direzione opposta” ha affermato Vittorio Lovera, presidente del Cadtm Italia: “Dal 1974 a oggi il mancato introito causato dalla riduzione delle aliquote ammonta a 146 miliardi, che lo Stato recupera chiedendo nuovi prestiti alle banche”.