Straordinaria e di portata mondiale la giornata del 14 Giugno. Forse le fiammate studentesche del 15 Marzo sul clima hanno innescato qualcosa di irreversibile e indomabile con la sola violenza di una propaganda che nega la giustizia climatica e sociale. Così nell’arco di 18 ore tre soggetti autentici del cambiamento hanno scavalcato le stucchevoli notizie quotidiane sulle diatribe del trio Salvini -Di maio -Conte: il lavoro ha invaso le piazze italiane e ha raccolto interminabili cortei in quelle brasiliane; il femminismo ha sorpreso con la sua allegra determinazione i cantoni della Svizzera portando migliaia di donne a reclamare i loro diritti come soggetto autonomo e organizzato; l’ostinato e coraggioso papa Francesco ha riunito in una sala vaticana i CEO delle corporation dei fossili (anche quelle a noi vicine, che vogliono portare la TAP in Puglia e tenere in vita il carbone a Civitavecchia e Brindisi) e li ha ammoniti che la natura non sopporta più di essere ferita, squarciata e che l’espansione dei loro profitti portano alla perdita della biosfera e all’estinzione della specie umana.
Tre moniti concomitanti messi in coda o addirittura non segnalati dai TG e dai quotidiani in odore di regime, ma densi di speranza per quanti credono nella necessità di un urgente salto culturale e politico che si insedi a livello popolare e crei ponti, stringa mani e braccia di diverso colore, dia dignità al lavoro, valorizzi la diversità di genere e fermi la catastrofe climatica a cui andiamo imprudentemente incontro.
In attesa, i nostri eroi tirano linee di confine sui mari dove si salvano vite umane, inventano “pagherò” da operetta, tolgono il controllo sugli appalti e brancolano nel buio di fronte ad una riconversione ecologica che potrebbe salvare gli operai delle aziende in crisi e creare nuovo lavoro stabile per i giovani.
Ma i segnali di questo preludio dell’estate – studenti, lavoro, donne, una Enciclica rivisitata ripresa e attualizzata nel crogiolo della crisi – costituiscono una novità che sarà difficile cancellare.
