Circa 4 mila persone hanno dato vita al corteo “Prima le persone”, svoltosi oggi a Napoli, in una singolare e beneaugurante coincidenza temporale con il cinquantesimo anniversario del primo discorso di Silo, La Guarigione della Sofferenza, pronunciato a Punta de Vacas proprio oggi nel 1969.
La manifestazione partenopea, nata spontaneamente in un’assemblea della società civile tenutasi il 7 aprile scorso, segue quelle già svolte a Milano e Trieste. L’appello elaborato in quella sede ha così riunito cittadini e associazioni che chiedono il rispetto pieno e fattivo dell’articolo 3 della Costituzione Italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.Queste parole sono state stampate a caratteri ben leggibili su una t-shirt azzurra distribuita ai partecipanti.
Il corteo ha avuto – come già capitato nelle altre città – una fortissima connotazione antirazzista. Erano presenti, fianco a fianco, persone di ogni etnia attualmente presente tra Napoli e la Campania. Tanti anche i rappresentanti delle numerosissime realtà che hanno aderito all’appello degli organizzatori. Tra le persone presenti anche qualche esponente politico, cercato nelle interviste dai media mainstream, ma ben assorbito e mescolato nella componente civile, formata principalmente da persone del volontariato, delle scuole e professionisti.
Il serpentone di persone, coperto dagli ombrelli per la pioggia di stamattina, ha attraversato Corso Umberto, via Monteoliveto e Calata Trinità Maggiore fino a piazza del Gesù Nuovo, dove la manifestazione si è conclusa in una gioiosa festa, non sminuita dal meteo inclemente di questo sabato partenopeo, nonostante il cielo plumbeo abbia portato meno folla del previsto.
Nella volontà degli organizzatori quella di #PrimaLePersone è una chiamata alla mobilitazione permanente “contro la deriva culturale, sociale ed etica che usa paura e risentimento per minacciare i princìpi fondanti della nostra Repubblica e che ripropone istanze fasciste, razziste, sessiste e omofobe”.
Istanze che risuonano ancora più forti nella giornata che segue la tragica notizia dell’accidentale e gravissimo ferimento di una bambina trovatasi al centro di un agguato di camorra in Piazza Nazionale nel pomeriggio di ieri.