Diecimila “bugie” dal giorno del suo insediamento a oggi: Donald Trump esce malconcio dalla verifica effettuata dal Washington Post. Sarebbero oltre venti al giorno…
Una recente notizia del Washington Post ha dell’incredibile. Secondo una verifica del giornale americano, il presidente americano Trump ha raggiunto il probabilmente record universale di menzogne dette dal suo insediamento fino a oggi. Il giornale ne calcola circa 10 mila con un record di oltre venti balle al giorno negli ultimi sette mesi.
Ormai siamo abituati a qualsiasi cosa ma pensare che la prima potenza al mondo economica e militare possa essere guidata da una persona che praticamente recita balle dalla mattina alla sera è qualcosa che va oltre ogni immaginazione. Come è pensabile, accettabile e fattibile una simile mostruosità?
Chi come Trump, in qualità di uomo di affari straricco, è abituato a ingannare il prossimo, troverà assolutamente normale mentire e probabilmente riterrà che sia come respirare. E visto dove è arrivato a forza di balle, penserà sicuramente che chi non mente è un perdente, uno che non farà mai successo. E se si ragiona in questo modo e se ne ottengono risultati, lo si ritiene del tutto accettabile visto che in affari come in politica, l’imperativo è che il fine giustifica qualsiasi mezzo. Se quindi il fine è il potere, arricchirsi e prevalere sugli altri, i mezzi migliori sono proprio quelli della menzogna e dell’inganno.
Come tutto ciò sia fattibile, chiama in gioco molti media che vivono anche loro in gran parte nella menzogna per due semplici motivi. Il primo è che sono foraggiati dalla pubblicità e la pubblicità di per sé è anch’essa menzognera nella grandissima parte dei casi, perché ci magnifica qualsiasi cosa facendola ritenere indispensabile ben sapendo che i prodotti in realtà non sono né magnifici come ci vengono presentati, né tantomeno indispensabili. Il secondo motivo è che i media sono spesso in mano e megafono dei poteri economici e politici che tutto decidono.
Non sarebbe infatti possibile per addirittura un presidente di una nazione, rimanere in sella così tanto tempo, se non avesse dalla sua parte una potenza di fuoco simile. Poi però c’è un altro importante elemento ed è quello di come la gente si lascia influenzare. Il bombardamento mediatico e pubblicitario è infatti così forte e potente che si può dire praticamente qualsiasi bestialità e non si corre il rischio di essere presi a pesci in faccia. E a questo bombardamento si sono uniti i famosi social media che sembrava dovessero essere dei veicoli di informazione libera e invece sono fra i più prolifici veicoli di balle assortite con interventi diretti per influenzare gli elettori in un senso o nell’altro.
Infatti proprio i social media sono stati determinanti per l’elezione di Trump, la cui massima espressione è a colpi di twitter, ovvero la politica ridotta a cinguettio. E così, politici di ogni risma fanno largo uso dei social dicendo e postando le cose più inverosimili e assurde, sicuri che verranno prese per buone in base esclusivamente alla forza del megafono e dell’ignoranza delle persone, intesa come non voglia di andare a verificare se le cose stanno effettivamente come ci dice il personaggio di turno. Ignoranza che ha fatto passi da gigante con la diffusione di massa della televisione che ha impoverito qualsiasi cosa ha toccato, a iniziare dalla cultura stessa e nella sua massima apoteosi, in Italia, ci ha regalato i tristissimi anni bui con l’avvento di Berlusconi, maestro indiscusso di Trump.
Se quindi non conta quello che si dice ma abbaiare al megafono più grande, si diventa incuranti di fare oggi una affermazione, domani l’esatto contrario e dopodomani il contrario di quello e questo, regalandoci perle di incoerenza da incorniciare. Lo si fa perché si pensa che il pubblico si beva tutto e quindi sono i politici stessi per primi a reputare il popolo bue e idiota. Un popolo che serve solo per essere eletti.
Ma se prendi in giro il popolo e quindi anche te stesso, come pensi di poter migliorare la società e fare progredire l’onestà, la coerenza, la credibilità? Semplicemente impossibile. E così, pensando che contino i megafoni, i ridicoli calcoli su quali argomenti abbiano più presa elettorale, a prescindere dalla loro reale importanza o meno, la situazione peggiora costantemente. E non solo la situazione peggiora ma ritenendo il popolo una massa di idioti incapaci di qualsiasi distinzione fra quello che si è detto ieri e quello che si fa oggi, si contribuisce a dare spazio e consenso alle peggiori pulsioni e istanze rappresentate da gente che fa del razzismo e della costruzione di nemici dappertutto, la sua unica politica. Perché se le menzogne e l’inganno sono il motore della politica, vinceranno sempre i superprofessionisti di questo sport, non certo i pivellini.
Articolo di Paolo Ermani