Sabato 11 maggio 2019 alle 11- Domenica 12 maggio alle 15

Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo

Via Imbriani 218 Napoli

PROGRAMMA: 

SABATO 11 MAGGIO

Ore 11 – Riunione dei Tavoli di Lavoro. Prima sessione
Ore 13:30 – Pausa Pranzo
Ore 14:30-16:30 – Riunione dei Tavoli di Lavoro. Seconda sessione

Ore 17:30 – Iniziativa pubblica con ospiti internazionali (a breve tutti i nomi)
“Ambiente, genere e classe. Come i nuovi movimenti sociali possono lottare contro il capitalismo globalizzato?”
Con:
Viola Carofalo, portavoce Potere al Popolo
Giuseppe Antonio Di Marco, filosofo marxista
Miklós Gáspár Tamás, filosofo ungherese e dirigente ecosocialista
Sarah Raymundo, filosofa e dirigente della Nuova Sinistra filippina
Rita Bruguera, attivista femminista catalana

Ore 20 – Proiezione del film  FIGLI COME NOI.  Regia: Paolo Rosso Fiorentino Badalì
Cena sociale

Ore 21:30 – Spettacolo teatrale ALLA MACCHIA. CRUDELISSIMA ISTORIA.
Compagnia “Gli Scapigliati”. Regia: Hugo Fonti.

DOMENICA 12 MAGGIO

Ore 10 – Plenaria dei Tavoli di Lavoro. Lettura dei report prodotti dai singoli tavoli e confronto.
Ore 14 – Pranzo
Ore 20 – Concerto IFRIQIYYA ELECTRIQUE- Djerid desert, Sahara, Tunisia. Adorcist & Post-Industrial Ritual.

“Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d’inventare l’avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l’avvenire”. Così diceva Thomas Sankara, uno dei più grandi rivoluzionari africani. Nel mezzo del Burkina Faso uscito dalla guerra, impegnato nel combattere fame, arretratezza, debito e multinazionali, Sankara pensava che fosse impossibile cambiare le cose se non si va oltre le emergenze del presente e sognare, se non si ha un’idea di società, del mondo che si vuole produrre con la propria azione.

Noi che siamo studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici, spesso precari, abitanti di quartieri popolari, abbiamo i piedi ben piantati per terra. Ogni giorno facciamo i conti con i pochi soldi in tasca, lottiamo per difendere la nostra vita e per cercare di aiutare gli altri. Ma abbiamo capito che se non si è visionari, se non si sa comunicare all’esterno un’immagine chiara di come le cose potrebbero essere, è difficile tenere duro in questa lotta o coinvolgere nuove persone. Se si perde lo scopo e la visione, si cede, vincono gli altri.

La sinistra ha smesso da anni di porsi questo tipo di questioni. Anche da qui, oltre che dalla perdita di un rapporto con le masse, la sua crisi. Non parliamo solo del PD, che sin dalla sua nascita è un progetto liberista, che ha come interlocutori innanzitutto le classi dominanti e che quello che può proporci è al massimo di gestire il capitalismo un po’ meglio – non un grande sogno, in realtà. Parliamo anche di tutte quei partiti e soggetti che, pur di sopravvivere si buttano dove ci sono voti, corrono senza manco sapere dove andare. Parliamo anche di tutti quei gruppi comunisti che vedono sì il problema della prospettiva, lo evocano con la falce e il martello, ma al massimo riescono a suscitare sentimenti nostalgici o a raccogliere adesioni fanatiche, entrando poco in sintonia con i problemi che i “nostri” incontrano nel presente.

Noi vogliamo di più, insieme possiamo fare di più. I movimenti che da anni portato in piazza centinaia di migliaia di persone, soprattutto sulle questioni di genere e ambientali, ci indicano la strada. Inventare l’avvenire diventa necessario di fronte a una catastrofe ecologica imminente, alla violenza, alle nuove ondate autoritarie. Inventare l’avvenire diventa necessario per sottrarre la relazione fra i generi alla tradizione patriarcale, per ridisegnare la mappa dei diritti, per pensare un modo diverso di essere donna o uomo che metta al centro la giustizia, la cooperazione sociale, il riconoscimento.

Potere al Popolo! è un soggetto che ha fatto della pratica, del “cambiamo subito le cose”, del mutualismo, dell’approccio operativo, la sua bandiera. Perché pensiamo che spesso “le azioni uniscono e le parole dividono”, perché nell’Italia della barbarie c’è un urgente bisogno di reagire. Ma non per questo non abbiamo iniziato anche un lavoro di più ampio respiro.

Finite le elezioni il 4 marzo 2018, abbiamo subito costruito dei Tavoli di Lavoro a livello nazionale, per migliorare il nostro programma, far crescere la nostra visione, sfruttare le competenze diffuse nella società: Lavoro e conflitto, Ambiente, Genere, Mutualismo, Immigrazione/Emigrazione, Giustizia, Scuola e formazione, Cultura e Spettacolo, Sanità, Nuove tecnologie e piattaforme informatiche, Europa e internazionalismo, Guerra e antimilitarismo.

Questi Tavoli si sono incontrati diverse volte e hanno prodotto documenti e iniziative verso l’esterno. Ora, sabato 11 e domenica 12 maggio, si ritroveranno a Napoli per un momento di confronto nazionale. Una due giorni dedicata a conoscersi, approfondire i temi, individuare campagne.

Ma nella due giorni ci saranno anche stand, spettacoli e iniziative pubbliche con ospiti internazionali. Un vero e proprio festival aperto a tutte e tutti!

Mentre i partiti vivono di sole elezioni, mentre i progetti politici reggono ormai lo spazio di pochi mesi, noi crediamo che bisogna avere la capacità di pensare in grande, mettere delle basi per poter durare, per poter ispirare con la propria visione i movimenti sociali, le comunità locali, i cittadini che sono stanchi di come vanno le cose. In un paese in stagnazione e lenta decadenza come l’Italia, in cui le classi dominanti non hanno alcuna idea di dove portarci che non sia la loro sopravvivenza, noi dobbiamo prendere in mano il nostro destino e avere il coraggio di inventare – cioè non ripetere, non fare qualcosa di già visto, ma creare – il nostro avvenire.