Dal 6 al 10 maggio un “battello non convenzionale” ha fatto sosta al pontile Nato di Augusta. L’arrivo dell’unità navale era stato annunciato dalla Capitaneria di porto, giorno 26 aprile, con un’ordinanza (la n.20/2019) diramata a tutti gli enti pubblici interessati, e infine apparsa sull’albo pretorio del Comune di Augusta. L’ordinanza in particolare riferiva di “operazioni militari con sosta di un battello non convenzionale”, vietando “il transito e la sosta di qualsiasi imbarcazione” in un raggio di “700 metri dalla testata del pontile Nato della Marina militare”.
La notizia dell’arrivo del “battello non convenzionale” non è apparsa in nessun organo di stampa. Proprio in quei giorni, l’attenzione mediatica era giustamente concentrata sulla sorte dei 36 migranti a bordo della Stromboli, nave della Marina militare, a cui il solito Ministro Salvini avrebbe voluto negare l’approdo, così come si ostina a tentare d’impedire alle Ong delle navi umanitarie di salvare vite umane (vedi Sea Watch3). Giorno 10 maggio, al termine dell’ennesima disgustosa contesa politica giocata sulla pelle di naufraghi inermi, i migranti sarebbero finalmente approdati al pontile Nato di Augusta. Poche ore prima, lontano dalle telecamere, il “battello non convenzionale” lasciava il porto megarese.
Ma di che nave si è trattato? E’ stata forse l’ennesima sosta – non ufficialmente comunicata alle popolazioni – di un sottomarino militare a propulsione nucleare nella rada di Augusta?
Con apposita istanza di accesso civico e informazioni ambientali, l’Associazione Peacelink e il Comitato No Muos – No Sigonella hanno rivolto queste domande direttamente alle Autorità competenti: Marina militare, Capitaneria di Porto, Ispra, Vigili del Fuoco e Prefetto. Per l’eventualità in cui si fosse effettivamente trattato della sosta di un sottomarino nucleare, alle stesse istituzioni è stato inoltre richiesto di chiarire se sono stati eseguiti tutti gli stringenti controlli sulla radioattività ambientale, come prescritti dalla legge (d.lgs. 230/95), dalle raccomandazioni dell’Ispra e, in ultimo, dal Piano di Emergenza Esterna pubblicato dalla Prefettura di Siracusa.
L’istanza di accesso è stata trasmessa, per opportuna conoscenza, anche ai Ministeri della Difesa, dell’Ambiente e dei Trasporti, nonché alla Regione, all’Arpa di Siracusa e ai Sindaci dei Comuni di Augusta, Priolo, Melilli e Siracusa.
In attesa di risposte ufficiali, s’invitano i Sindaci del comprensorio siracusano a far loro questa istanza, chiedendo presso le istituzioni coinvolte la massima trasparenza sulla vicenda, a tutela della sicurezza e della salute dei cittadini, la cui difesa dipende solo dalla massima vigilanza e capacità di mobilitazione.
Associazione Peacelink
Comitato No Muos No Sigonella