A fine maggio saremo chiamati a votare per le elezioni del parlamento europeo. «Per incoraggiare le masse popolari, che da tempo e in maniera sempre crescente si astengono dalle tornate elettorali, i finanzieri internazionali e i grandi industriali, attraverso i loro media, affermano che l’UE è una gran bella cosa poiché dopo la Seconda Guerra mondiale ci sarebbe stato un periodo ininterrotto di pace in Europa. Tutto ciò è decisamente falso».
Lo sostiene un comunicato diffuso da Piattaforma Comunista alla vigilia delle elezioni del prossimo 26 maggio per il rinnovo del parlamento europeo.
Il coordinamento comunista, quindi, nel documento, elenca tutte le guerre che hanno coinvolto il suolo europeo e, comunque, i paesi europei dal dopoguerra ad oggi, non dimenticando di ricordare come l’esercito italiano è attualmente presente in oltre 34 paesi esteri, malgrado la Costituzione democratico-borghese “ripudi la guerra”.
Piattaforma Comunista ribadisce quelle che, invece, è il proprio pensiero: «L’Unione Europea non è nata dall’impulso dei popoli europei ma è stata costruita in funzione degli interessi delle borghesie europee. […] Lo sviluppo dell’Unione Europea è quindi una necessità imprescindibile del sistema di potere dei finanzieri e dei grandi industriali europei per competere con gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina, potenza emergente».
Nel comunicato, tuttavia, l’organizzazione evidenzia una serie di «contraddizioni» del progetto capitalista: «la necessità di sviluppare una forza militare europea e la presenza schiacciante della potenza USA, attraverso la NATO e le sue basi in Europa, e quella che contrappone le fazioni di borghesie costituite dai finanzieri internazionali e dai grandi industriali, che hanno interesse ad avere un mercato unico continentale, alle fazioni di borghesie che traggono profitto dai mercati interni nazionali».
In ogni caso, per Piattaforma Comunista, non vale la pena di recarsi alle urne il prossimo 26 maggio: «si va a votare per un parlamento che è solo consultivo e che non ha quindi alcun potere reale. Il potere vero è nelle mani della Commissione europea, organismo formato dai rappresentanti nominati da ciascun governo. Bisogna rifiutare l’illusione di poter cambiare la propria situazione materiale con le elezioni».
Che fare dunque? Per i comunisti, «i lavoratori sfruttati devono unirsi, organizzarsi e lottare collettivamente. Solo con la mobilitazione dei lavoratori sfruttati e delle masse popolari di tutti i paesi si potrà avere una forza che si contrappone alle leggi del capitalismo che in un momento di crisi come l’attuale significa disoccupazione, maggior sfruttamento, precarietà, guerra tra poveri».