Ingegneri, politologi, imprenditori ed economisti: sono solo alcuni tra i profili degli ‘innovatori’ africani selezionati dai politecnici di Torino e Milano per il progetto ‘Africa Innovation Leader’, che ieri ha presentato alcuni dei suoi lavori in un incontro all’Agenzia Dire.
“Il progetto prevede la formazione di un cospicuo numero di Africa Innovation Leader, abbiamo ricevuto ben 450 lettere di espressione di interesse da parte di professionisti di medio e alto livello” spiega alla Dire Emanuela Colombo, delegato del rettore del Politecnico di Milano per cooperazione e sviluppo.
“Abbiamo selezionato 21 leader che vengono da 6 paesi africani-aggiunge- Tunisia, Nigeria, Niger, Kenya, Etiopia e Mozambico”.
“Gli innovatori hanno passato sette settimane in Italia tra la primavera e l’autunno scorsi: abbiamo incontrato grandi compagnie
del settore dell’energia, manufatturiero e alimentare, ma anche start-up” spiega Pierluigi Leone, professore associato in ingegneria energetica del Politecnico di Torino.
Dopo la fase di progettazione, l’obiettivo degli organizzatori è aprire un dialogo sia con il Ministero degli Esteri che con l’Agenzia italiana di cooperazione per cercare di favorire il dialogo tra la cooperazione e il mondo dell’impresa.
“Il mio progetto è creare un hub nella scuola di ingegneri tunisini, e sfruttarlo in tutte le regioni del Paese- spiega, Elyes Chabanne, ricercatore tunisino che ha partecipato al programma- Sarebbe un modo di avere una piattaforma per riunire industriali, università e autorità pubbliche nello stesso posto. Questo luogo includerà dei fablab, l’industria 4.0, e tutto ciò che è energia rinnovabile, oltre big data e intelligenza artificiale”.
Per il keniano Shadrack Kiprono, che si occupa di rinnovabili presso il ministero dell’Energia e del Petrolio della contea di Narok, l’idea è invece fornire un servizio di informazione agli agricoltori via sms.
“In Kenya- dice il funzionario- l’agricoltura e’ un settore chiave in un paese in forte crescita demografica, e dove quindi l’accesso al cibo diventa cruciale. Ma gli agricoltori devono far fronte a tante sfide. Ecco perché crediamo che debbano essere informati sulle tecniche moderne di coltivazione e sui fertilizzanti migliori da usare, su quando piantare, e che cosa, sulle variazioni metereologiche”.
“Noi- prosegue l’esperto- puntiamo a raccogliere queste informazioni e a renderle immediatamente disponibili tramite Sms sul cellulare”.
“La Nigeria, il mio paese, ha un enorme bisogno di energia- gli fa eco Femi Oye, amministratore delegato della ‘Green Energy Biofuels’- Abbiamo anche un grande potenziale agricolo, a fronte di fame diffusa. D’altro canto, lo sviluppo è forte: Lagos ad esempio si può definire la nuova Silicon Valley per la quantità di capitali che muove e di imprese che ospita. Ecco perché partiamo da digitilazzazione e mobilità per agganciare la prossima rivoluzione industriale, e lo facciamo sviluppando mini-grid per la produzione di energia, favorendo anche la connettivita’”.
Il programma ‘African Innovation Leaders’ è sostenuto e finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics).