“Il clima giustizialista gialloverde partorisce un nuovo attacco alle professionalità e alle competenze del mondo della scuola. Il controllo sui presidi tramite le impronte digitali è una barbarie”, affermano i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori, che annunciano una mozione per chiedere alla Regione “di opporsi in tutte le sedi alla norma contenuta nel Ddl Concretezza”, prima che passi anche al Senato dopo il sì della Camera. “E’ un provvedimento chiaramente incostituzionale. Nel caso in cui diventi legge a tutti gli effetti chiediamo che la Regione la impugni davanti alla Consulta”.
“I presidi rischiano di diventare vittime innocenti della campagna elettorale per le europee – continuano i consiglieri di Sì – e di essere travolti da una legge pensata da chi non conosce il mondo della scuola. Dopo i tagli e gli accorpamenti degli ultimi dieci anni, il numero dei presidi è la metà del numero totale delle scuole. Sempre più spesso devono dirigere plessi che inglobano più istituti, dalle elementari alle medie, spostandosi continuamente, come gli stessi insegnanti che devono dividersi tra decine di classi diverse, in edifici differenti”.
“Come ovvio l’ incarico di un preside non può prevedere un preciso orario di ingresso e di uscita. I reggenti hanno diritto a indennità molto basse e sono già sottoposti a regolare valutazione anno dopo anno. L’unica ratio di questo provvedimento – concludono Sarti e Fattori – è alimentare il clima di diffidenza nei confronti della scuola pubblica e far perdere ai dirigenti scolastici dignità e autorevolezza”.
Fonte: Comunicato Stampa Sì, Toscana a Sinistra