Per non dimenticare Sabra e Chatila 2019: in Libano dal 14 al 21 settembre, al via le iscrizioni per la delegazione italiana. Nel XXVII anniversario della strage, incontro internazionale a Beirut accanto ai profughi per sostenere il diritto del popolo palestinese allo stato e all’autodeterminazione.
Partecipate – You are all mostly welcomed to join us
Cari amici della Palestina,
la diaspora dei Palestinesi resta una ferita profondissima e non sanata del mondo contemporaneo: questo popolo non ha il suo Stato e milioni di uomini e donne palestinesi vivono sparsi in diversi paesi del pianeta. Oltre 500mila sono profughi in Libano dal 1948: le loro condizioni di vita sono terribili, aggravate nel corso degli anni dalle crisi economiche globali e dalle guerre che portano altri profughi anche nel Paese dei Cedri.
Anche quest’anno, come ogni anno dal 2001, si terrà in Libano dal 14 al 21 settembre la settimana di commemorazione delle vittime del massacro di Sabra e Chatila che sarà occasione di conoscenza, solidarietà e informazione. E anche quest’anno siamo pronti a raccogliere le adesioni e a formare una delegazione del Comitato italiano “Per non dimenticare Sabra e Chatila”.
Nello spirito dei nostri fondatori, Stefano Chiarini e Maurizio Musolino, andremo a ricordare uno dei massacri più brutali commessi nel 1982 dalle forze falangiste e da quelle israeliane contro persone inermi, e a denunciare le condizioni di vita dei profughi, l’ignavia della comunità internazionale nei confronti della Palestina, il crescente razzismo con cui i governi israeliani hanno ‘piegato’ la questione palestinese, sfruttando l’islamofobia dilagante e il disprezzo dello straniero nel mondo occidentale per ‘sfilarla’ dall’agenda internazionale.
E’ molto importante andare in Libano e conoscere la realtà di quel pezzo di umanità scacciata dalle proprie case nel 1947 e poi venti anni dopo – uomini e donne che non sono tornati indietro e che non possono guardare al futuro perché non hanno patria, cittadini di serie B in un paese ospitante. Serve a capire la questione palestinese, la crudeltà delle detenzioni di massa (6500 palestinesi sono rinchiusi illegalmente nelle carceri israeliane, tra cui 62 donne e 300 minori, oltre a 13 deputati), le aggressioni contro la gente di Gaza, la repressione in Cisgiordania, l’arroganza di un uomo come Netanyahu che si vanta con gli israeliani di aver costruito negli ultimi due anni 18mila alloggi per i coloni ebrei e che dichiara la prossima annessione della Cisgiordania occupata. Si conosce da vicino anche tutto questo andando in Libano, visitando i campi, parlando con le forze politiche e sociali, ricordando che il Diritto al ritorno è sancito dalla Legge internazionale.
Anche quest’anno facciamo appello all’opinione pubblica italiana, ai democratici, agli uomini e alle donne di cultura, alla galassia delle Ong, ai politici, ai semplici cittadini, perché vengano in Libano, dove i nostri compagni di Beit Atfal Assomoud sono già impegnati nella programmazione dell’evento, insieme ad altre delegazioni di paesi europei e non, allo scopo di:
- stare accanto ai palestinesi durante le celebrazioni del 37° anniversario del massacro
- conoscere la realtà di un popolo rifugiato
- chiedere alle autorità e alle forze politiche libanesi, con le quali il nostro paese ha ottimi rapporti di cooperazione, che venga fatto ogni sforzo per consentire ai palestinesi di avere una vita dignitosa
- ricordare che il Diritto al Ritorno è sancito dalla legge internazionale ma disatteso
- chiedere la fine delle aggressioni contro le popolazioni di Gaza e Cisgiordania e la fine dell’occupazione militare della Palestina, per ripristinare i confini stabiliti nel ’67 dalle leggi internazionali e ridare a Gerusalemme lo status di città libera e multiconfessionale
- denunciare l’ebraicizzazione di Israele, l’espandersi delle colonie, le politiche di Trump e Netanyahu che segnano la fine dell’ipotesi “due popoli due Stati” e che rappresentano la punta più alta del programma neocoloniale del sionismo, eliminando il diritto al ritorno dei non ebrei, dei palestinesi nati in quelle terre.
La nostra delegazione in Libano si impegna a denunciare tutto questo, i nostri silenzi, quelli dell’Occidente, dell’Europa, del nostro Governo. Per queste ragioni vi chiediamo di comunicarci nel più breve tempo possibile la vostra intenzione di partecipare, per consentirci di organizzare al meglio la visita. Contiamo anche quest’anno di essere numerosi.
L’Associazione Per non dimenticare Sabra e Chatila