Domenica 14 aprile è la giornata nazionale lanciata dal WWF per dire “NO AI PESTICIDI”. La RIPA (Rete Interregionale Protezione Ambiente), costituita con il convegno di Orvieto del 16 marzo scorso contro la diffusione incontrollata di noccioleti sul lago di Bolsena e nell’altopiano dell’Alfina, ha organizzato un flash mob a Capodimonte, sulle rive del lago di Bolsena.
L’obiettivo è quello di chiedere al governo un Piano di Azione Nazionale (PAN) Pesticidi che promuova un’agricoltura più sostenibile e attenta alla salute di cittadini, ambiente e dei tanti insetti che vivono nel nostro territorio.
Il PAN è il piano che promuove l’uso di tecniche ed approcci biologici come alternativa ai prodotti chimici di sintesi. L’Italia ha recepito la Direttiva europea 2009/128/CE per promuovere l’utilizzo sostenibile dei pesticidi nel 2012 con il decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150, «Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi». Nel 2014 il primo PAN Pesticidi è stato adottato ufficialmente.
Infatti i Ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute stanno elaborando la bozza del nuovo Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi in Italia, scaduto il 12 febbraio.
L’elaborato dovrà essere presentato entro fine aprile, a seguito del quale la bozza sarà aperta alla presentazione di osservazioni e proposte di emendamenti da parte di Regioni e altri Enti pubblici, Associazioni di categoria, professionisti, Associazioni di protezione ambientale, comitati di cittadini o singole persone interessate.
Con la Campagna “Cambia la Terra” promossa da Federbio ed altre Associazioni per denunciare gli impatti dei pesticidi sulla salute umana, sull’ambiente e sulla natura e promuovere un’agricoltura biologica, sono state definite le proposte di regole obbligatorie e vincolanti che il nuovo PAN Pesticidi deve prevedere a tutela della salute dei cittadini, della biodiversità e delle produzioni con metodi biologici:
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Il 40% della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) nazionale deve essere condotta con il metodo biologico entro il 2030.
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Indicare le distanze minime di sicurezza dalle abitazione, dalle aree pubbliche e dalle coltivazioni biologiche per i trattamenti fitosanitari.
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Prevedere misure regolamentari (obblighi e divieti) per l’utilizzo di principi attivi, di cui è stata accertata la pericolosità per habitat e specie selvatiche, nei siti Natura 2000 e nelle aree Naturali protette.
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Adottare tecniche biologiche per la manutenzione nelle aree non agricole (rete ferroviaria, viaria).
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Vietare l’uso del glifosate in Italia entro il 2022
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Definire criteri più rigorosi per la concessione delle deroghe per l’utilizzo di principi attivi vietati a causa della loro pericolosità per la salute umana e per gli ecosistemi
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Rafforzare i sistemi di monitoraggio e controllo sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee, nel suolo e nel cibo
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Maggiore formazione dei tecnici e degli agricoltori per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, con l’obbligo di fornire sempre informazioni anche sulle tecniche e pratiche agroecologiche alternative all’utilizzo della chimica di sintesi.
RIPA (Rete Interregionale Protezione Ambiente)