“Per me, oggi, dire ai miei amici somali che gli europei si sono combattuti, che le bellissime capitali che vediamo oggi erano distrutte solo 75 anni fa, significa dire che la pace è possibile“. A parlare con l’agenzia ‘Dire’ da Ventotene è Abdullahi Ahmed, ideatore del Festival dell’Europa solidale e del Mediterraneo, la cui terza edizione è in corso da ieri e fino a domenica sull’isola pontina.
“Far conoscere il manifesto di Ventotene nell’ambito di progetti di cooperazione internazionale, come strumento per i Paesi che sono in difficoltà legate a guerre e altri conflitti” è uno dei progetti del trentenne italo-somalo, arrivato in Italia da ormai più di dieci anni in fuga dalla guerra civile nel suo Paese di origine.
E dall’interesse di Ahmed per la storia d’Europa nasce l’idea della manifestazione di questi giorni, con dibattiti, proiezioni e laboratori legati al tema della ‘Ricerca della felicita”. “Uno degli obiettivi del Festival è portare sull’isola studenti italiani e i rifugiati arrivati in Italia qualche anno fa, per far loro conoscere l’importanza dell’isola e del Manifesto di Ventotene” si legge nel comunicato di lancio della manifestazione.
“I partecipanti al festival sono soprattutto ragazzi che hanno alle spalle percorsi migratori, provenienti da diverse città italiane” spiega ancora l’organizzatore. “Oggi pomeriggio saremo in piazza, per far conoscere all’isola le nostre buone pratiche e dare spazio a narrazioni positive sulla migrazione“. Tra i relatori di queste giornate ci sono anche rappresentanti dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) e giornalisti esperti di temi legati alle migrazioni. Il festival è realizzato dall’associazione GenerAzione Ponte con il sostegno della Compagnia di San Paolo.