Il Summit di Hanoi tra i Presidenti Trump e Kim per la denuclearizzazione della Corea è stato interrotto anticipatamente senza giungere ad alcuna conclusione condivisa. Desideriamo in questa circostanza comunicare che il miracolo del loro primo Summit di Singapore fu il frutto del grande cuore di Papa Francesco. Come IPPNW Italy comunicò pubblicamente il 22 giugno u.s., alle ore 9.15, attraverso il programma radiofonico della RAI “Radio Anch’io”, l’ultimo rigo del Singapore Statement tra i due Presidenti firmato a Singapore il giorno prima, lunedì 21 giugno, conteneva lo stesso concetto, con le stesse tre parole, dette pubblicamente due giorni prima, domenica 20 giugno, a Roma, in Piazza San Pietro, dal nostro Papa. Ricordiamo a tutti che lo Stato Città del Vaticano, il 20 settembre 2017, all’ONU, fu il primo membro delle Nazioni Unite a sottoscrivere la ratifica del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari che è valso ad ICAN il Premio Nobel per la Pace 2017.
Guardiamo dunque avanti con speranza, dopo la conclusione anticipata con un nulla di fatto del secondo vertice USA/Corea del Nord in Vietnam, alla visita che Papa Francesco farà in novembre alla città di Hiroshima ed all’invito rivoltogli dai Presidenti di Corea a recarsi in quella penisola.
Noi consideriamo il fallimento dell’incontro di Hanoi più che un problema, un’opportunità.
Come affermato ad Hanoi da Akira Kawasaki, membro dell’International Steering Group di ICAN, International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, Campagna Internazionale per la Prevenzione della Guerra Nucleare, insignita del Premio Nobel per la Pace 2017 per l’azione svolta all’ONU per il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, “lo scorso giugno, a Singapore, fummo d’accordo su un grande obiettivo – la denuclearizzazione della Penisola di Corea. La nostra proposta nasce dal chiaro riconoscimento dell’impatto umanitario delle armi nucleari. Occorre che questo sia il punto fondamentale, perchè queste armi pongono una seria minaccia a tutti, non solo in Corea, ma per il mondo intero. I leaders del mondo hanno bisogno di capire a fondo l’esatta natura e significato delle armi nucleari. Basandoci su questo, noi chiediamo una denuclearizzazione completa basata sul diritto internazionale.
Noi non possiamo contare su accordi bilaterali tra leaders molto imprevedibili di certi Paesi. Al contrario, è necessario che siano applicate leggi universali ed onnicomprensive. Per esempio, noi abbiamo il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, che è stato adottato due anni fa e che ha meritato ad ICAN il Premio Nobel per la Pace.
Esso fornisce un percorso onnicomprensivo agli Stati dotati di armi nucleari per smantellare tutte le loro armi nucleari, interrompere i relativi programmi e permetterne la verifica internazionale. C’è bisogno che sia applicato anche alla Penisola di Corea.
Noi, dopo la disdetta del Trattato INF Usa/Urss del 1987 sulle Armi Nucleari Intermedie, siamo molto preoccupati circa l’atteggiamento di Usa e Russia verso il disarmo nucleare.
All’inizio di febbraio gli Stati Uniti hanno dichiarato che sarebbero usciti dal Trattato INF, e la Russia ha semplicemente seguito questa decisione. Sta diventando chiaro che questi Stati armati di armi nucleari non stanno seguendo ed onorando i loro rispettivi obblighi verso il disarmo.
Da un lato, queste potenze nucleari stanno distruggendo il regime di disarmo ed iniziando una nuova corsa al riarmo nucleare. Dall’altro lato, essi chiedono che la Corea del Nord si disarmi. Questo tipo di impostazione non sarà efficace. Questo è il motivo per cui chiediamo un approccio globale che faccia appello a tutte le nazioni.
Quindi, invece che parlare soltanto del disarmo della Corea del Nord, noi abbiamo bisogno di discutere del disarmo generale delle armi nucleari.”
Siamo orgogliosi di poter dire di essere vicini a Papa Francesco e che contiamo su di lui per un futuro progresso nella pacificazione della Corea e nella sua denuclearizzazione.
Dott. Michele Di Paolantonio,
Presidente dell’AIMPGN (IPPNW Italy),
organizzazione Premio Nobel per la Pace 1985,
fondatrice di ICAN, organizzazione Premio Nobel per la Pace 2017.