Ci ha messo oltre un mese l’attivista egiziano Islam Khalil per arrivare a casa una volta rilasciato.
Dal 25 febbraio, giorno in cui sembrava terminato l’estenuante iter per il rilascio con la condizionale iniziato sei giorni prima, fino al 26 marzo Islam Khalil è risultato uno dei purtroppo numerosissimi desaparecidos dell’Egitto del presidente al-Sisi.
Gli era già successo nel maggio 2015, quando – arrestato per la falsa accusa di appartenenza a un’organizzazione fuorilegge e diffusione di notizie false – era scomparso per 122 giorni. Per tutto quel periodo era rimasto bendato e ammanettato. Era stato torturato con scariche elettriche sui genitali e sospeso per i polsi e le caviglie per ore e ore.
Rilasciato nel settembre 2016, Islam Khalil era stato nuovamente arrestato nel marzo 2018 per le medesime accuse. Di nuovo carcere, torture e sparizione. Poi finalmente il rilascio e il ritorno a casa.