Il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern ha annunciato oggi che nel paese sono state vietate le armi semiautomatiche e i fucili d’assalto dopo l’attacco estremamente violento contro due moschee in cui sono state uccise 50 persone e ci sono stati altrettanti feriti.
L’attacco terroristico a Christchurch è stato compiuto con armi acquistate legalmente, il che rende necessario ripensare la possibilità di acquistare questo tipo di armi.
Brenton Tarrant, un suprematista bianco di 28 anni, ha attaccato i musulmani che stavano pregando in due moschee su quest’isola meridionale della Nuova Zelanda, e contemporaneamente trasmetteva l’atto criminale attraverso i social network.
Sono iniziate le sepolture delle vittime e la richiesta della comunità musulmana è che vengano eseguite rapidamente. Ora che tutte le vittime sono state identificate, i funerali procederanno in modo rapido.
“Ogni arma semiautomatica usata nell’attacco terroristico di venerdì sarà proibita in questo paese”, ha detto il primo ministro, specificando poi l’elenco di queste armi. La Ardern ha anche annunciato che il divieto si estende ai caricatori ad alta capacità e ai dispositivi che consentono spari più veloci.
Si tratta quindi di una modifica della legislazione che deve essere approvata dal Parlamento. L’impegno della Ardern è quello di presentare l’istanza di riforma ad aprile. Tuttavia, al fine di evitare lo stoccaggio di queste armi, saranno adottate misure provvisorie, in modo che il divieto possa essere considerato già in vigore.
Finora, la difesa del diritto ad avere tali armi è stata trovata solo negli Stati Uniti. Così questa reazione è stata vista con grande entusiasmo anche in quel paese, poiché potrebbe costituire un precedente per realizzare misure dello stesso tipo e porre fine alle esecuzioni che si verificano con una certa assiduità nel paese nordamericano.
“Dobbiamo seguire l’esempio della Nuova Zelanda, confrontarci con l’NRA [National Rifle Association] e proibire la vendita e la distribuzione di armi d’assalto negli Stati Uniti”, ha detto Bernie Sanders, candidato del Partito Democratico alla presidenza.
Traduzione dallo spagnolo di Silvia Nocera