Venerdì 15 Marzo 2019 migliaia di studenti, e non solo, hanno manifestato in quasi 200 italiane per scioperare contro i cambiamenti climatici, piaga nei nostri tempi. Il corteo con più partecipanti è stato quello di Milano, con circa 100mila persone, segue Napoli con 50mila e poi Roma e Firenze.
Noi siamo stati a Napoli ed eravamo tra gli organizzatori del corteo che ha avuto inizio a Piazza Garibaldi. Appuntamento alle ore 9.30, ma già alle 9.00 ci siamo accorti che stava succedendo qualcosa di straordinario, oltre ogni nostra aspettativa. Iniziavano ad arrivare telefonate di treni pieni di studenti, pronti a manifestare per la tutela ambientale e contro i cambiamenti climatici. In piazza iniziano ad arrivare persone di ogni età, anche i bambini erano presenti, accompagnati dagli insegnanti o dai genitori. In poco tempo la piazza si è riempita di slogan, e non si riusciva ancora a capire il numero di partecipanti.
Il corteo parte alle 10.20 (circa) e l’emozione di osservare quello che stava succedendo era davvero enorme, nessuna bandiera né di associazioni né di partito, un corteo di cittadini e studenti che chiedevano a gran voce di essere ascoltati dalle istituzioni chiedendogli il rispetto degli accordi della COP21 di Parigi attraverso slogan “urlati”, cartelloni e striscioni. Il corteo era partito e non si riusciva a vederne la fine; da anni non si vedeva un corteo così bello ed eterogeneo a tutela dei propri diritti.
Durante la manifestazione, che oramai era arrivata a 50mila persone, ci sono stati molti interventi, tra cui anche quello di una bambina di 10 anni che ha chiesto alle istituzioni di agire subito e quello di Vincenzo Mautone, tra gli organizzatori del Fridays For Future a Napoli, che tra gli applausi ha letto il discorso fatto alla COP24 di Katowice da Greta Thunberg, sedicenne svedese promotrice dello sciopero internazionale.
Un clima sereno e festoso che purtroppo sul finale ha registrato un momento di tensione: i manifestanti si sono trovati davanti un blocco di agenti in tenuta antisommossa a pochi metri dall’arrivo previsto che era stato concordato ed autorizzato nei giorni precedenti con le forze dell’ordine. Il questore ha motivato il blocco perché nel primo pomeriggio, verso le 15.00, sarebbe arrivato il Ministro degli Interni Salvini e la piazza serviva per consentire la presenza di alcuni iscritti del partito “Noi Con Salvini”.
Una manifestazione con 50mila cittadini, precedentemente autorizzata e senza aver fatto registrare nessuno scontro o atti di vandalismo, viene fermata attraverso un blocco di agenti in tenuta antisommossa. Un gesto di una violenza inaudita, che ha scatenato tanta “rabbia” tra i manifestanti, i quali invece di essere accolti ed ascoltati si sono visti bloccare e privati di un proprio diritto.
La risposta dei 50mila non si è fatta attendere, una risposta pacifica e probabilmente inaspettata: il corteo si ferma a pochi centimetri dal blocco ed i manifestanti alzano le mani dipinte di verde restando fermi e chiedendo di essere ascoltati e non bloccati. Dopo trenta minuti, le forze dell’ordine hanno levato il casco ed hanno lasciato scorrere un #fiumeinpiena che, raggiunto Piazza Plebiscito, si è diviso.