L’Osservatorio Solidarietà – Carta di Milano esprime la propria solidarietà ai cinque profughi arrestati dalle autorità maltesi a bordo della petroliera El Hiblu 1 con l’accusa di aver costretto il comandante della nave a deviare il suo percorso verso Tripoli, dove intendeva consegnare alle autorità libiche i 108 naufraghi raccolti poche ore prima in acque internazionali.
Se l’inchiesta giudiziaria accerterà le loro responsabilità, va comunque sottolineato che tutto ciò è avvenuto nel rispetto del principio di non-respingimento sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951 e dal quarto Protocollo annesso alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Quei 108 profughi erano in fuga da un paese considerato non sicuro da tutti gli organi sovranazionali, dalle Nazioni Unite, oltre che da molte organizzazioni non governative, da centinaia di associazioni in tutta Europa e persino da diverse sentenze di Tribunali ordinari, tra cui la più nota della Corte di Assise di Milano, che documenta atrocità, torture, stupri e riduzione in schiavitù in Libia ai danni di persone che cercano di fuggire dalla miseria, dalla fame, dalla dittatura e dalla guerra nei loro paesi.
L’Osservatorio Solidarietà denuncia al contempo come intollerabile manifestazione di dileggio e di razzismo istituzionale la dichiarazione con cui il ministro Salvini ha commentato questa vicenda: “Poveri naufraghi che dirottano il mercantile che li ha salvati perché vogliono decidere la rotta della crociera”.
Dichiarazione di inaccettabile cinismo, soprattutto se pronunciata da un ministro della Repubblica.