Per esercitare pressioni sul Governo italiano affinché autorizzi l’avvio dei lavori finali del progetto Lione-Torino, la ministra  Elisabeth Borne ha dichiarato: “La costruzione del tunnel transfrontaliero Lione-Torino e dei suoi accessi francesi è stata inserita nel piano di investimenti previsto dal progetto di Legge sull’Orientamento alla Mobilità (LOM), attualmente all’esame del Senato francese». Questa dichiarazione è una risposta alle critiche mosse in Italia, secondo cui la Francia non rispetta le disposizioni dell’Accordo di Roma 30.1.2012, in particolare perché:

  • La Francia non dispone di fianziamenti, contrariamente a quanto disposto dall’articolo 16 dell’Accordo di Roma 30.1.2012 che lo richiede,
  • La Francia non fornisce all’Italia la contropartita (compensazione) promessa entro un periodo di tempo ragionevole per ottenere dall’Italia un finanziamento più elevato per il tunnel transfrontaliero (costruzione degli accessi francesi).

L’analisi del progetto di legge di orientamento (LOM) dimostra che la dichiarazione della ministra non corrisponde alla realtà del testo della legge e che la Francia non fornisce alcuna prova della sua capacità di rispettare il trattato sui punti sollevati dall’Italia.

  1. La Torino-Lione è inclusa nel progetto di legge in discussione al Senato francese ?

La risposta è no. La citazione “Lione-Torino” figura solo due volte nella relazione introduttiva nella forma seguente:

“La Francia intende inserirsi nel quadro dei trattati internazionali relativi alla costruzione della sezione transfrontaliera. Sono in corso scambi con l’Italia per specificare i termini e le condizioni di questo progetto, nell’ambito della società di progetto binazionale, che beneficerà di risorse dedicate per la partecipazione francese al finanziamento della sezione transfrontaliera.” Cfr. a pagina 35.

“Per quanto riguarda le nuove sezioni tra Lione e la sezione transfrontaliera del tunnel, si esamineranno ulteriormente le fasi rilevanti per far fronte nel tempo all’aumento del traffico.” Cfr. a pagina 36.

Le parole Lione o Torino non compaiono altrove nel testo del progetto di legge e dei suoi 45 articoli.

Non è pertanto in discussione alcuna disposizione legislativa specifica per il progetto Torino-Lione.

  1. La costruzione del tunnel transfrontaliero Lione-Torino e degli accessi francesi è stata inclusa nel programma di investimenti?

Per scoprirlo, è necessario riprendere le disposizioni dell’articolo 30 della legge che “stabilisce la programmazione degli investimenti statali nel settore dei trasporti.»

In pratica, l’articolo 30 si limita a delineare “la strategia per gli investimenti nei trasporti” (l’ultimo paragrafo dell’articolo) in termini di programmazione, e rinvia alla relazione allegata da approvare con la legge.

  1. La relazione allegata (pag. 141) illustra il programma di investimenti per il periodo 2019-2023 e fino al 2027, tratta del progetto Lione-Torino?

Ancora una volta, la risposta è negativa, poiché la relazione afferma: “Questa programmazione riflette scelte e priorità.»

Ma dopo aver indicato le quattro scelte e le cinque priorità per la programmazione degli investimenti effettivi, occorre riferirsi all’ultima pagina (pag. 150) per leggere:

“Lo Stato si colloca nel nuovo approccio proposto dal Consiglio di orientamento delle infrastrutture (COI) …” poi nell’ultimo paragrafo “È quindi sulla base dello scenario 2 che la costruzione di infrastrutture sarà effettuata e che il bilancio dell’AFITF sarà definito nei prossimi anni.»

  1. Lo scenario 2 del Consiglio d’Orientamento delle Infrastrutture (COI) include tutto o parte del progetto Lione-Torino?

Ancora una volta la risposta è no.

La relazione del COI ha pubblicato tre pagine di tabelle che mostrano gli investimenti, progetto per progetto e periodo di investimento.

L’accesso francese al tunnel transfrontaliero Lione-Torino non figura nel piano di investimenti elaborato dal COI, in nessuno dei tre scenari trascritti alle pagine 77, 78 e 79 della relazione del COI.

Il motivo è semplice, poiché il COI lo ha spiegato per iscritto, indicando a pagina 83:

“Il COI ritiene che non sia stato dimostrato l’urgenza di intraprendere questi sviluppi, le cui caratteristiche socioeconomiche appaiono chiaramente sfavorevoli in questa fase. In particolare, il completamento di questi lavori può essere previsto solo nel quadro di una cronologia adeguata all’aumento reale del traffico merci sul collegamento Lione-Torino. Al momento opportuno, sarà necessario analizzare con precisione gli aumenti di traffico e affinare i modelli per innescare tali investimenti non appena le aspettative ci permetteranno di ritenere che essi siano effettivamente giustificati. Sembra improbabile che prima di dieci anni vi siano motivi per continuare gli studi relativi a questi lavori, che nel migliore dei casi saranno intrapresi dopo il 2038.»

Nella pianificazione degli investimenti non si fa menzione del tunnel transfrontaliero Lione-Torino e il COI fornisce la spiegazione a pagina 6 della sua relazione:

“I progetti per la costruzione di nuove infrastrutture, ad eccezione di alcuni grandi progetti trattati altrove: il canale Senna-Nord Europa, la rete Gran Paris Express, il Charles-de-Gaulle Express e la sezione internazionale del collegamento ferroviario Lione-Torino. Il loro finanziamento non è incluso negli scenari illustrati, che presentano anche un impatto sulla spesa pubblica ai sensi del trattato di Maastricht e sui prelievi obbligatori.

Lo studio d’impatto pubblicato dal Ministero dei Trasporti conferma a pagina 283 (unica menzione del progetto Lione-Torino) che il finanziamento di questo progetto non è incluso nella programmazione e nella Legge:

«…una previsione di 9,4 miliardi di euro destinati agli investimenti nel settore dei trasporti per lo stesso periodo 2019-2022, escluso il fabbisogno di finanziamento diretto del Canale della Senna Europa del Nord e Lione-Torino.»

CONCLUSIONE

A nostro avviso, non vi è alcun impegno da parte della Francia nella legge o nei documenti previsti dalla legge, né per la costruzione o il finanziamento del tunnel di base Lione-Torino, né per l’accesso francese al progetto Lione-Torino.

Il COI ha rinviato gli studi sull’accesso francese dopo il 2038, ben oltre i periodi previsti dalla legge (massimo 2027).

Anche il tunnel transfrontaliero non fa parte dei progetti di finanziamento selezionati dal Consiglio di orientamento delle infrastrutture (COI) e nessuna disposizione della legge stabilisce il finanziamento della sezione transfrontaliera del progetto Torino-Lione.

A nostro avviso, quindi, la dichiarazione del Ministro non si basa su alcun testo e non è confermata dai fatti.

 

Ufficio Stampa No TAV