Ci sono molte perdite nella nostra vita, c’è chi perde un genitore, un figlio, un amico, un parente… e quante volte è capitato di passare in un luogo e rivedere proprio quella persona cara che osserva o passeggia in quel punto esatto. E’ la nostra memoria che associa quel luogo specifico alla persona che non c’è più ma che rimane nella nostra memoria, un po’ come sospesa a mezz’aria, fluttuante nella mente che rivive quell’attimo e quel momento.
Immaginate di sedervi ad osservare il tramonto o di passeggiare tra i boschi e all’improvviso siete in un luogo che vi è particolarmente caro, dove per un solo istante potete riabbracciare la persona con la quale eravate soliti ritrovarvi proprio lì.
Aspetto la parola
il bagliore della sera
la stella che beve nel buio.
La foglia che stride
se il passo si incanta
la voce alle spalle, in testa
risuona
E’ stato probabilmente questo attimo magico che ha ispirato Eleonora Panarello Bonalda a dare vita al progetto “DisseminAzioni“, lei voleva mantenere viva la memoria di suo padre Roberto, e il legame che aveva con i luoghi che amava.
Il progetto nasce con l’aiuto di suo marito Puccio Chiesa, un poeta e docente di Storia dell’Arte a Treviglio, e si articola tra i sentieri delle montagne che si trovano nel triangolo lariano ovvero in quel pezzo di terra formato dai rami del lago di Como ai cui vertici si trovano i paesi di Como, Bellagio e Lecco.
Piove
proprio ora che tutto è finito.
Ataviche e atroci le gocce
sui visi scoperti,
sui feroci nidi dei rapaci.
Sulle cose che si dicono
che si vendono per niente.
Nuvole basse
argento radioso di polveri,
grammi di vita sospesa.
Sono tutti uguali i giorni
al riparo dalla luce.
Scendere e salire
attraverso il grigio stomaco
della pianura,
tornare al chiassoso silenzio di sempre,
per restarne di nuovo sorpresi.
Ma cos’è il progetto “DisseminAzioni”?
A sentire Eleonora tutto parte da una parola tedesca nachleben che tradotto in italiano suona come “sopravvivenza attraverso la memoria”.
Una parola di estrema bellezza, sopravvivere grazie alla memoria degli altri, ma come è possibile? Semplicemente con parole ancora più belle per esempio quelle delle poesie.
Sentimenti, colori, suoni, profumi e memorie questo sono le poesie… e così dalla raccolta di poesie inedite “luci di Piano Rancio” di Puccio Chiesa la memoria del padre di Eleonora prende vita sugli alberi dei sentieri.
Resto dove sono,
aggrappato agli istanti
della natura inerte
Non chiedo nulla di più
del bicchiere della sera
Il lieve respirare delle lenzuola
mentre fresca mormora l’aria…
un silenzio che è voce
e attesa
che non so risolvere
Le poesie sono scritte su fogli di carta riciclata e appese agli alberi (con puntine senza plastica, ci tiene a precisare Eleonora che rispetta molto l’ambiente), in modo che tutti coloro che si trovano a passeggiare per quei sentieri possano godere di un attimo di poesia, fuori dal contesto di un libro, lontano dalla dimensione letteraria o dall’autore, semplice e pura come dev’essere quest’arte: un angolo di natura che diventa un libro di poesie.
I percorsi vengono immortalati da Eleonora, che con la fotografia li condivide sui suoi social network per far conoscere alla gente questa azione poetica, queste DisseminAzioni di arte che regalano al lettore un attimo di lettura più intima, in modo che le parole non siano più legate al singolo individuo ma diventino l’eco delle memorie e dei luoghi che le hanno generate.
Se dovesse capitarvi di passeggiare per i sentieri del Lario soffermatevi a leggere una poesia, potete condividere l’esperienza sulla pagina Facebook DisseminAzioni con i seguenti hashtag:
#pucciochiesa
#disseminAzioni
#lucidipianorancio
DisseminAzioni è un progetto bellissimo che associa la poesia, la memoria di chi non c’è più e i luoghi amati da quella persona e dai suoi cari, un modo originale per mantenere vivo il ricordo, diffondere parole ed emozioni al di là del tempo e raccontare un luogo fatto di paesaggi suggestivi.
Proviamo a “Disseminazionare” (concedetemi il termine) anche noi le nostre poesie o le nostre emozioni nei luoghi a noi cari in modo che coloro che sono venuti a mancare sopravvivano attraverso la memoria.
Articolo scritto da Valeria Bonora – valeria2174.wix.com
Poesie di Puccio Chiesa