Per il terzo anno consecutivo Non Una di Meno chiama le donne e le soggettività LGBTI+ a partecipare allo sciopero femminista transnazionale dell’8 marzo e ad interrompere ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita. Lo sciopero è organizzato in risposta a tutte le forme di violenza di genere.
In Italia ci saranno manifestazioni in 40 città.
Qui la mappa degli eventi italiani e dei circa 70 paesi del mondo che aderiscono (in aggiornamento). Qui una sintesi dei lavori in corso in alcuni dei paesi in cui si sta organizzando la mobilitazione.
Il programma a Milano
Ore 9 – piazza Oberdan | Piazza dello Sciopero con presidio, dibattiti e microfono aperto.
La mattina si apre alle 9 con gruppi di discussione, prosegue con il microfono aperto e termina con un pranzo solidale cucinato in piazza.
Si parlerà di alcuni dei contenuti dello sciopero: violenza maschile sulle donne e violenza di genere, maternità e socializzazione della cura, lavoro produttivo e disuguaglianze socio-economiche, educazione di genere nelle scuole e nell’università, salute, sessualità, piacere e desiderio, decreto sicurezza, condizioni di lavoro degli operatori e operatrici sociali, clima e ambiente.
Ci sarà inoltre uno spazio dedicato a bambini e bambine per la condivisione del lavoro di cura e per costruire una giornata all’insegna della solidarietà.
Ore 13 – piazza Oberdan | Non un piatto di meno! Pranzo condiviso in piazza
Arruolati specialmente gli uomini alla preparazione del pasto. Gli scioperanti: “l’8 marzo scioperiamo anche dalla solitudine del lavoro di cura imposto alle donne e nella nostra piazza dello sciopero mettiamo in pratica le alternative possibili: condividiamo il lavoro di cura, sosteniamo lo sciopero femminista, ci prendiamo cura di noi”.
Ore 18 – Piazza Luca D’Aosta | Corteo
Percorso del corteo: Duca D’Aosta, Galvani, Fara, San Gioachimo, Galilei, Monte Santo, Repubblica, Tarchetti, Manin, Cavour, Manzoni, Scala.
Ore 22.00 – Macao (v.le Molise, 68). NUDM party | Sciopero globale danzante
I contenuti dello sciopero
Non una di meno denuncia le diverse forme di oppressione e i loro intrecci: le discriminazioni e la violenza di genere, omofobica e transfobica, lo sfruttamento del lavoro, il razzismo, la violenza del capitalismo, insostenibile per l’ecosistema nel quale viviamo. Agli uomini si chiede di sostenere lo sciopero in tutti modi possibili, soprattutto facendosi carico del lavoro di cura.
“Femminicidi. Stupri. Insulti e molestie per strada e sui posti di lavoro. Violenza domestica. Discriminazione e violenza sulle donne disabili. Il permesso di soggiorno condizionato al matrimonio. Infiniti ostacoli per accedere all’aborto. Pratiche mediche e psichiatriche violente sui nostri corpi e sulle nostre vite. Precarietà che diventa doppio carico di lavoro e salari dimezzati. Un welfare ormai inesistente che si scarica sul lavoro di cura gratuito e sfruttato nell’impoverimento generale. Violenza omofoba e transfobica. Contro questa violenza strutturale, che nega la nostra libertà, noi scioperiamo!”
Non una di meno contesta i provvedimenti dell’attuale governo, in particolare:
- il disegno di legge Pillon su separazione e affido, contraria persino alle leggi e alle convenzioni internazionali sulla tutela dei minori e sul contrasto alla violenza sulle donne
- la legge Salvini sull’immigrazione e la propaganda razzista che la sostiene
- l’invenzione della cosiddetta “ideologia del gender” in nome di cui si chiudono i programmi di educazione alle differenze di genere a scuola
- il sussidio di disoccupazione a condizioni proibitive, spacciato per “reddito di cittadinanza”
- la finta flessibilità del congedo di maternità
- le mancate risposte del governo in materia di prevenzione del femminicidio
- le mancate risposte del governo in materia di sicurezza per l’interruzione volontaria di gravidanza