Sono più di trent’anni che la Banda degli Ottoni a Scoppio esiste e resiste, ma fa ben di più: aiuta gli altri a resistere.
In quanti a Milano o nei dintorni hanno detto: “Organizziamo il tal presidio o il tal corteo….. se magari venisse la Banda degli Ottoni….” E loro a correre ovunque e ogni volta che potevano e possono. Un esempio raro di generosità e disponibilità. In cambio di un bicchiere di rosso o di una pacca sulla spalla. Presenti in manifestazioni grandi e piccole, con uno spirito libertario che sa di altri tempi.
Oggi sono loro che ci hanno chiamato: due “banditi”, un sassofono e un tamburo, accusati di resistenza a pubblico ufficiale quando il 7 dicembre 2014 durante una manifestazione in piazza Scala, suonavano per smorzare la tensione.
Mattina del 26 febbraio, Milano, Palazzo di Giustizia: la Banda degli Ottoni al gran completo e tanta solidarietà intorno, fatta di persone, di messaggi e la loro musica per tutti. Chi ha preso un permesso al lavoro, chi è pensionato, chi in qualche modo ha potuto essere presente.
Non sono soli. Tutti i comitati lo sanno e non dimenticano. Ogni volta che qualcuno in questi anni ha lottato per difendere dei diritti, per questioni di scuola o di salute, di inquinamento, di elettrosmog o di difesa del verde, di antifascismo, di resistenza alla repressione, di lotte per la casa, di No Tav, di sete di pace e di ripudio di guerra, per dare l’ultimo saluto a un partigiano e altro ancora, gli Ottoni c’erano.
Vogliamo che ci siano sempre, tutti e tutte. Abbiamo troppo bisogno di loro.
Seguiamo le loro vicende sul loro sito http://www.ottoniascoppio.org/