Beatrice Fihn, direttrice esecutiva di ICAN (Premio Nobel 2017) afferma: “Trump ha sparato il colpo che farà partirela Seconda Guerra Fredda. Solo che questa volta il conflitto potrebbe essere più grande, più pericoloso e il mondo potrebbe non essere così fortunato nel risultato. I leader europei e tutti gli alleati della NATO devono chiarire che il ritiro dal Trattato INF è una chiara minaccia per la sicurezza europea. I governi europei devono lavorare per rimuovere tutte le armi nucleari oggi presenti sul proprio territorio aderendo al Trattato di proibizione delle armi nucleari”.
L’importanza del trattato INF
Il Trattato INF è stato il primo accordo tra Russia e Stati Uniti dedicato all’eliminazione di intere categorie di armi nucleari. Per oltre 30 anni entrambe le parti hanno concordato l’eliminazione di tutti i missili balistici e da crociera lanciati da terra, sia nucleari che convenzionali, con gittata compresa tra 500 e 5.500 chilometri. In conseguenza di tale accordo gli Stati Uniti hanno distrutto 846 missili e 32 siti di lancio e l’URSS ha distrutto 1.846 missili e 117 siti.
Sospensione e prossimi passi
Come da annuncio di oggi, gli Stati Uniti stanno sospendendo la propria conformità al Trattato e consegnando notifica di ritiro sulla base del fatto che il missile russo Novator 9M729 si trova a loro parere all’interno del raggio di missili proibito (oltre 500 km). Ciò significa che il Trattato INF terminerà il 2 agosto a meno che gli Stati Uniti non revochino questo avviso. La Russia sarebbe ufficialmente ancora vincolata dal trattato fino al 2 agosto, ma ha avvertito che se gli Stati Uniti iniziassero a sviluppare missili a raggio INF inizierebbero a farlo anche loro.
Se Russia e Stati Uniti fossero onesti nel loro impegno per il disarmo nucleare (più volte dichiarato) entrambe le parti dovrebbero fare tutto il possibile per salvare il Trattato nei prossimi sei mesi. Ma nelle ultime settimane, mesi e persino anni sia la Russia che gli Stati Uniti hanno segnalato un evidente interesse per una nuova corsa agli armamenti nucleari. La scorsa settimana, Trump ha annunciato la costruziond di nuove categorie di missili nucleari e il Goveron russo ha detto che farà lo stesso. Entrambi i Paesi stanno spendendo centinaia di milioni per modernizzare i loro arsenali.
Europa a rischio
Mentre il Trattato INF vincolava solo due Paesi, la sua fine mette in pericolo il mondo intero. Gli unici che applaudono la decisione di distruggere questo Trattato sono i produttori di armi nucleari, che accolgono con entusiasmo e pensando ai loro guadagni il calcio d’inizio della Seconda Guerra Fredda.
Annunciando il ritiro il Segretario di Stato USA Pompeo ha dichiarato che le violazioni della Russia mettono a rischio milioni di europei e americani e sottolineato l’unità tra gli alleati NATO a sostegno della decisione statunitense. Eppure l’Unione Europea ha effettivamente chiesto sia agli Stati Uniti che alla Russia di fare tutto il possibile per salvare il Trattato INF. I governi europei sanno che una nuova corsa agli armamenti nucleari pone un inaccettabile rischio per la sicurezza per l’Europa, che è ancora una volta messa letteralmente al centro del potenziale conflitto.
Nel 1987 l’INF ha eliminato la categoria di armi nucleari che ha messo più a rischio i paesi europei, a causa delle distanze che i missili potevano percorrere, salvando l’Europa da una delle escalation più pericolose della Guerra Fredda. Il crollo del Trattato INF apre le porte agli Stati Uniti al nuovo dispigamento di questi missili a raggio intermedio in Europa, insieme alle altre armi nucleari che già posizionate in Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Turchia. Il generale Valery Gerasimov, capo di stato maggiore dell’esercito russo, ha indicato che i siti missilistici statunitensi in territorio alleato potrebbero diventare “gli obiettivi dei successivi scambi militari”. In breve, ritirarsi dall’INF farà percorrere alla storia passi indietro con una decisione insensata che mettere in pericolo tutti i popoli europei.
Il trattato sul divieto nucleare come alternativa alla nuova corsa agli armamenti nucleari
Mentre gli Stati dotati di armi nucleari sembrano destinati ad aumentare e modernizzare i loro arsenali c’è una crescente resistenza globale alle armi nucleari. Già 70 Stati hanno firmato il Trattato delle Nazioni Unite sul divieto delle armi nucleari TPNW e 21 lo hanno ratificato. In tutto il mondo il sostegno al Trattato sta aumentando e stimolando l’azione a livello nazionale e locale: oltre 1200 membri attivi del parlamento di tutti i continenti hanno già promesso il loro sostegno al trattato, e numerose città (principali obiettivi di un eventuale conflitto nucleare) in tutto il mond hanno fatto sentire la propria voce per il disarmo nucleare. Una mobilitazione che ha toccato anche l’Italia, con oltre 150 Comuni ed Enti Locali che hanno dichiarato il proprio NO alla guerra nucleare e il proprio sostegno al Trattato TPNW nell’ambito della mobilitazione “Italia, ripensaci” promossa da Rete Disarmo e Senzatomica (membri italiani di ICAN).
Quando arriverà a 50 Stati parte il Trattato TPNW entrerà in vigore bandendo le armi nucleari secondo una norma internazionale internazionale, come già successo per le armi chimiche e le mine antiuomo. Per la sicurezza del mondo e per mantenere la nostra umanità i leader veramebte responsabili devono contrastare la distruzione del Trattato INF con un chiaro segnale che dica come le armi nucleari siano inumane ed inaccettabili. Lo possono fare aderendo al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari votato nel 2017 all’ONU; è il coraggio che chiediamo al Governo italiano (finora allineato ai dettami della NATO, pur non essendoci nell’allleanza obblighi in tal senso) che potrebbe svolgere ruolo protagonista prezioso nel mettere gli ordigni nucleari fuori dalla storia. Una richiesta che proviene dalla maggioranza degli italiani e delle italiani, e che Governo e Parlamento dovrebbero ascoltare.