Commentando le conclusioni del rapporto di una Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite, secondo le quali le forze israeliane potrebbero aver commesso crimini di guerra durante le proteste di Gaza dello scorso anno, anche sparando intenzionalmente contro civili palestinesi, il vicedirettore di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord Saleh Higazi ha rilasciato questa dichiarazione:
“Le conclusioni del rapporto riecheggiano quelle cui era giunta Amnesty International: molte delle uccisioni di manifestanti palestinesi da parte delle forze israeliane durante le proteste della Grande marcia del ritorno sembrano essere state intenzionali, e dunque costituire crimini di guerra”.
“Il rapporto presenta un quadro drammatico: le forze israeliane hanno sparato intenzionalmente contro bambini, operatori sanitari, giornalisti e persone con disabilità mettendo in evidenza un crudele e spietato disprezzo per il diritto internazionale umanitario. Oltre 6000 persone sono state ferite da proiettili veri e questo ha messo in ulteriore difficoltà il sistema sanitario di Gaza già allo stremo. A molti feriti è stata negata l’autorizzazione a viaggiare fuori dalla Striscia di Gaza per ricevere le cure mediche necessarie”.
“Le Nazioni Unite devono ora dare seguito alle loro iniziali raccomandazioni raccogliendo informazioni su presunti responsabili e trasmettendole ai meccanismi nazionali e internazionali di giustizia, compreso il Tribunale Penale Internazionale. I responsabili di questi deplorevoli crimini non devono rimanere impuniti”.
“Le conclusioni di questo rapporto devono avviare il percorso perché si abbia giustizia per le vittime dei crimini di guerra e perché s’interrompa il lungo ciclo d’impunità per le gravi violazioni del diritto internazionale commesse dalle forze israeliane nei Territori palestinesi occupati”.