Da alcune ore la nave Sea Watch 3 si trova a ridosso delle coste della Sicilia Orientale, costretta a riparare lì dal maltempo con condizioni meteo-marine in netto peggioramento nelle prossime ore.
A bordo, ormai da cinque giorni, vi sono 47 persone, tra cui almeno otto minorenni non accompagnati, che Sea Watch ha salvato da un sicuro naufragio e ha sottratto al rischio che fossero catturati dalla sedicente Guardia Costiera libica e ricondotti nei campi di detenzione di quel paese, esposti ad abusi e violenze, stupri e torture di ogni genere.
MEDITERRANEA Saving Humans CHIEDE che, nel rigoroso rispetto del diritto internazionale (a partire dalla Convenzione di Amburgo sul SAR), il governo italiano assegni immediatamente a Sea Watch 3 un porto sicuro (Place of Safety POS) dove riparare dal maltempo e poter sbarcare le persone a bordo.
MEDITERRANEA Saving Humans fa APPELLO alla società civile italiana, e in particolare ai sindaci di quelle Città solidali e accoglienti che, nei mesi scorsi avevano manifestato la loro disponibilità, ad invitare Sea Watch 3 nei loro porti, predisponendo tutto ciò che è necessario all’accoglienza.
MEDITERRANEA Saving Humans dichiara da subito di essere PRONTA, con i propri assetti in mare e con la propria mobilitazione a terra, ad intervenire a sostegno della Sea Watch 3 con ogni possibile mezzo.
Proprio intervenendo ieri ad Ancona, l’ammiraglio Pettorino, Comandante Ispettore generale della Guardia Costiera e delle Capitanerie di Porto, ha ricordato che “i porti italiani sono aperti.
MEDITERRANEA Saving Humans DIFFIDA perciò qualsiasi Autorità dal prendere decisioni o attuare comportamenti illegittimi, in contrasto con il diritto marittimo e internazionale e le norme del Codice della Navigazione. Ed è preparata ad assumere tutte le necessarie iniziative legali a tutela della Sea Watch 3 e delle persone che si trovano a bordo.