“Bene ha fatto il Consiglio comunale di Cagliari ad approvare una mozione contro l’export delle armi utilizzate dai sauditi nel sanguinoso conflitto dello Yemen, ma i consiglieri avrebbero dovuto esprimere anche l’indisponibilità della città al transito degli armamenti nel proprio territorio”. Lo afferma il segretario della Confederazione sindacale sarda (Css) Giacomo Meloni.
E precisa: “Sebbene i comuni non abbiano potere sui porti, un simile messaggio avrebbe avuto un chiaro significato politico. Intanto il Comitato per la riconversione approfondirà la questione del transito degli armamenti nel territorio comunale”, precisa Meloni. “La produzione di bombe – continua il segretario della CSS – è certo la rappresentazione per eccellenza di quanto il nostro sistema produttivo sia lontano dall’etica, ecco perché la CSS sottoscrive il ricorso contro l’ampliamento degli stabilimenti di Domusnovas-Iglesias che venerdì verrà notificato al TAR Sardegna”.
“Tuttavia – continua Meloni – riscontriamo la mancanza dell’etica anche in altre iniziative industriali presenti in Sardegna. Tutte le produzioni che generano degrado ambientale e attentano alla salute di lavoratori e residenti non sono eticamente sostenibili oltre ad essere fallimentari sul piano economico”. “Occorre dunque interrompere il circolo vizioso che vede noi sardi accettare simili conseguenze pur di accedere al reddito. Una generale riconversione dell’economia sarda all’insegna della sostenibilità è oggi praticabile: s’incominci con l’attivare un nuovo corso energetico basato sulla nuova generazione distribuita e puntare sulle produzioni di qualità delle nostre campagne, dando anche vita a reti di distribuzione parallele a quelle della grande distribuzione”.
Fonte: Comunicato della Confederazione Sindacale Sarda