Nella prime ore del mattino di sabato 29 dicembre, l’equipaggio della nave “Professor Albrecht Penck” di Sea-Eye ha avvistato un barchino con a bordo 17 persone a 28 miglia nautiche dalle coste libiche. Tra loro una donna e due minori non accompagnati.
Il capitano della nave ha immediatamente informato i centri di coordinamento del soccorso marittimo di Roma e Brema. MRCC Roma ha assegnato la responsabilità dell’evento alla Libia e allo stato di bandiera della “Professor”. Il centro di coordinamento tedesco, durante una telefonata e successivamente via mail, ha raccomandato al capo missione Jan Ribbeck di seguire gli ordini delle autorità locali.
La richiesta di consegnare le persone soccorse alla Guardia Costiera Libica non è stata accettata dall’equipaggio della “Professor” in quanto ciò avrebbe rappresentato una violazione della Convenzione di Ginevra. Alla nave è stato successivamente chiesto, senza alcun fondamento legale, di allontanarsi dalla zona di Ricerca e Salvataggio libica.
“È alquanto strano come la cosiddetta Guardia Costiera Libica si sia presentata sul luogo del salvataggio. Era una motovedetta senza una chiara identificazione, senza la bandiera nazionale, con a bordo diverse persone in abiti civili e senza uniformi e il cui capitano mi ha chiesto in un inglese poco comprensibile «dammi tutte le persone» ”, afferma Klaus Merkle, capitano della “Professor Albrecht Penck”.
La “Professor” si è quindi diretta verso Malta. Nella mattinata di domenica 30 dicembre, però, anche le autorità maltesi hanno vietato alla nave, senza alcun fondamento legale, di rimanere nella zona SAR maltese. Nonostante ciò, la sera dello stesso giorno, MRCC Malta ha chiesto supporto alla “Professor” per la ricerca congiunta di un gommone mancante all’appello. A causa delle condizioni meteo, da tre giorni, la “Professor” è stata autorizzata ad avvicinarsi alle coste maltesi per cercare rifugio dal maltempo con l’ordine di rimanere a una distanza di almeno 3 miglia nautiche dalla costa.
Durante la Conferenza Stampa del Governo Federale tedesco del 2 gennaio, il portavoce del Ministero Federale dei Trasporti ha confermato la corretta registrazione della “Professor”. Prima della partenza della nave, un’ispezione delle autorità portuali spagnole aveva già confermato la validità di tutti i certificati della nave. Il portavoce del Ministero Federale degli Esteri ha dichiarato che il rifiuto dell’equipaggio di consegnare le persone soccorse alla Guardia Costiera Libica è stato un comportamento “rispettoso delle leggi”.
“Nonostante negli scorsi mesi i populisti di destra di tutta Europa abbiano cercato ripetutamente di screditarci e di mettere in cattiva luce le nostre operazioni, oggi è chiaro a tutti che agiamo nel pieno rispetto delle leggi.” afferma Gordon Isler, portavoce di Sea-Eye.
Nella notte di giovedì 3 gennaio, una tempesta ha colpito l’isola di Malta. Le persone soccorse hanno passato la notte sotto coperta. In molti, tra le persone salvate come tra i membri dell’equipaggio, soffrono di mal di mare. Nel frattempo le riserve di cibo e di acqua della nave vengono razionate.
Il Ministero degli Esteri Tedesco sta supportando Sea-Eye dal momento del salvataggio ed è in contatto con la nave. Giovedì pomeriggio il Ministero ha informato l’organizzazione che: “Il Governo Federale è disposto ad accogliere una parte delle persone soccorse da Sea-Eye e Sea-Watch all’interno di una soluzione europea. Anche altri stati europei sono disposti a fare lo stesso. La Commissione Europea sta lavorando duramente per raggiungere ulteriori impegni di accoglienza per l’esecuzione delle procedure d’asilo.”
Oggi, per le persone soccorse dall’equipaggio della “Professor Albrecht Penck” è il settimo giorno di attesa per una soluzione politica. Nel frattempo le persone a bordo della Sea-Watch 3 aspettano da ormai quattordici giorni.
Su Sea-Eye
L’organizzazione Sea-Eye è stata fondata nel 2015 a Ratisbona. In questi anni più di 800 volontari hanno preso parte al salvataggio di 14’378 persone a bordo delle due navi dell’organizzazione, la “Sea-Eye” e la “Seefuchs”. Nell’estate del 2018 il consiglio della ONG ha scelto di iniziare una nuova missione con una nave battente bandiera tedesca: la “Professor Albrecht Penck”.