“Bene che finalmente siano sbarcate, ma è vergognoso aver tenuto ostaggio di un braccio di ferro tra Stati 49 persone in mare per venti giorni”.
Lo afferma la europarlamentare di Possibile Elly Schlein, relatrice per il gruppo S&D della riforma del regolamento di Dublino, in merito alle dichiarazioni sull’imminente sbarco delle navi Sea Watch e Sea Eye a Malta.
“In molti – continua Schlein – oggi dicono che serve una soluzione strutturale: ci sarebbe già, è la riforma di Dublino già votata a maggioranza dei due terzi del Parlamento Europeo, che obbligherebbe ogni paese a fare la propria parte sull’accoglienza, valorizzando anzitutto i legami dei richiedenti coi vari paesi europei.
Se il Consiglio la approvasse, non assisteremmo più a spettacoli indegni come la vicenda di questi venti giorni. Invece di andare avanti sembra di essere tornati indietro: nel 2015 i governi si impegnarono a fare 160.000 ricollocamenti. In due anni ne hanno fatti solo 30.000, oggi ci mettono venti giorni a decidere su 49 persone ignobilmente lasciate in balia delle onde. Così l’UE non può andare avanti, si rimetta al centro il principio di solidarietà e il rispetto dei diritti umani, su cui è fondata”.