Il processo per l’omicidio di Soumaila Sacko si è aperto oggi davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro ed è stato rinviato al 19 febbraio, senza apertura del dibattimento, a causa di difetti di notifica alle parti offese, i familiari della vittima, che hanno annunciato l’intenzione di costituirsi parti civile.
La stessa cosa farà l’Unione Sindacale di Base, nella quale Soumaila Sacko era componente del coordinamento nazionale Lavoro Agricolo. Tutti sono rappresentati dall’avvocato Arturo Salerni del Foro di Roma.
Alla sbarra c’è Antonio Pontoriero, 43enne di San Calogero, difeso dagli avvocati Francesco Muzzopappa e Salvatore Staiano, accusato di omicidio volontario, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un fucile semiautomatico. Pontoriero il 2 giugno uccise a colpi di fucile Soumaila nell’area dell’ex fornace La Tranquilla, a San Calogero, dove il giovane maliano stava recuperando vecchie lamiere per costruire un riparo per sé e i suoi compagni.
In coincidenza con l’apertura dell’udienza, in piazza Matteotti a Catanzaro si è svolta una manifestazione di solidarietà organizzata da USB a cui hanno partecipato anche esponenti di Potere al popolo.