FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, FLAEI, CISL RETI e UILTEC proclamano uno sciopero Generale dei Lavoratori Elettrico e Gas Acqua il 17 dicembre 2018: ma come? Sinora sono stati muti come tombe mentre SMAT ha fatto utili per oltre 100 milioni di euro negli ultimi tre anni e gli azionisti di SMAT, i 286 Comuni dell’area Torinese, all’assemblea del 6 dicembre scorso non hanno ridotto nemmeno di un euro la tariffa dell’acqua, né accantonato una ragionevole somma per il contratto.
Invece:
- hanno aumentato i compensi al Collegio sindacale (da 30.000 a 40.000 euro/anno per il Presidente e da 27.500 a 30.000 euro/anno per i membri effettivi),
- hanno annullato la riduzione del 20% dei compensi al Consiglio di Amministrazione, ripristinando l’iniziale 100%;
- hanno approvato un nuovo Regolamento “ad personam” a favore dell’Amministratore Delegato, che risiede a Roma, per rimborsargli a piè di lista le spese di trasferta (circa 40.000 euro/anno esentasse, perché le paga SMAT).
Ora, allo squillo di tromba del partito di riferimento, le OOSS risorgono !?! e chiamano i lavoratori SMAT a scioperare contro l’Art. 177 del Codice degli Appalti e contro la Proposta di Legge n.52, Daga e altri per la trasformazione delle Società per Azioni che gestiscono il Servizio Idrico Integrato in Aziende di diritto pubblico.
Ci vuole una buona dose di malafede per accostare la normativa sugli appalti con la Proposta di Legge n. 52, in discussione in Parlamento, per la trasformazione delle Società Idriche come SMAT S.p.A. in Aziende di diritto pubblico. Un accostamento subdolo, forse per ingraziarsi i vertici aziendali, e i loro referenti politici, professandosi nemici giurati della Proposta di Legge voluta dal popolo italiano con il Referendum del 2011.
A differenza dei loro colleghi francesi, tedeschi, inglesi, i nostri sindacalisti sembrano incapaci di uscire essi per primi dall’ottica del mercato e della concorrenza (all’italiana, ovvio) e perciò mistificano per principio gli effetti della Proposta di Legge n. 52, nata all’interno del movimento e nella quale si riconosce il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
La dichiarazione di sciopero contro la Proposta di Legge n.52 per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico ripete i mantra dei privatizzatori e dell’ex partito di governo.
È pura falsità dire che
“la trasformazione provocherebbe un blocco agli investimenti di circa 2,5 miliardi di euro” : la legge nazionale ed europea prescrivono che la tariffa deve recuperare TUTTI i costi di gestione e di investimento. I sindacati dovrebbero chiedersi invece perchè SMAT – il gioiello della categoria – da anni non riesce nemmeno ad investire (- 20%) tutti i soldi stanziati nel Piano degli Investimenti mentre nei 6 anni dal 2012 al 2017 la tariffa è aumentata del 28,5% (da € 1,423 a 1,829/m³) e gli utili del 160% (da € 23.268.607 a € 60.427.907)
“si rischia la perdita di circa 70.000 addetti nel settore”, come se – già adesso – la nostra SMAT non affidasse all’esterno molti lavori che in passato svolgeva direttamente. A Parigi, la trasformazione di EAU de Paris ha creato nuovi posti di lavoro, professionalità più alte e innovatrici tagliando costose consulenze esterne;
“la trasformazione provocherebbe un forte aumento potenziale per la fiscalità generale”: che cosa vuol dire? Che un’Azienda di diritto pubblico paga più tasse del privato? O si critica la proposta di legge nella parte che prevede anche un finanziamento nazionale, e non solo da tariffa, delle grandi opere idriche, come il rifacimento della rete idrica italiana, risalente in gran parte al dopoguerra, obsoleta e causa di enorme spreco idrico?
“lo sviluppo delle infrastrutture idriche nel nostro Paese non è legato alla natura del soggetto gestore “ (pubblico o privato). Non hanno ancora capito che il privato non è un benefattore, esso investe per fare profitti a carico degli utenti, mentre il pubblico NON HA SCOPO DI LUCRO, si finanzia con la tariffa e deve chiudere i bilanci in pareggio. A Parigi, nel solo primo anno di trasformazione di Eau de Paris, i risparmi sono stati consistenti ed hanno consentito nuovi investimenti e la riduzione dell’8% della tariffa;
“dove non si sono costituite le società uniche di gestione del servizio lo spreco idrico si attesta intorno al 60%”. E che dire del gestore unico SMAT il cui spreco idrico raggiunge il 49% ? SMAT ci contesta questa cifra ma ammette essa stessa di sprecare ogni anno almeno 92 milioni di metri cubi d’acqua (27,4%)? Come svuotare ogni anno ben 6 laghi di Avigliana!
Ricordiamo che nella lingua italiana il primo significato di PRIVATO è SEGRETO. Ora che i nostri bellicosi vertici sindacali sono riemersi dal sonno, inorriditi dalla possibilità di una gestione pubblica e trasparente di SMAT dicano se è vero o no che LA SOCIETA’ PER AZIONI SMAT s.p.a. DI DIRITTO PRIVATO:
- ha perso oltre 3 milioni di euro nell’”affare” di Palermo,
- ha revocato in extremis, per autotutela, l’appalto di 20 milioni di euro del 1° Lotto del Collettore Mediano) con notevoli spese di risarcimento alla ditta “vincitrice” beffata,
- come se non bastasse, SMAT fa pagare due volte la stessa acqua, con un marchingegno detto “conguaglio ante 2012” giudicato illegittimo dal Giudice di Pace
- e quel che è ancora peggio, continua a farci pagare in tariffa la voce “oneri finanziari” corrispondenti alla percentuale di circa il 6% di profitto sull’acqua, benché sia stata abrogata dal Referendum del Giugno 2011.
Lavoratori e lavoratici SMAT, c’è un solo modo per i vostri vertici sindacali di scrollarsi di dosso il sospetto di un’azione sindacale corporativa o di cinghia di trasmissione di un ben identificato partito politico: rispondere pubblicamente e senza infingimenti alle questioni sopra elencate.