«Non avremmo potuto immaginare un modo migliore per celebrare il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che portando Rondine, il suo esperimento e i suoi giovani nella Sala Ecosoc delle Nazioni Unite, dove si discute di sviluppo». Con queste parole l’ambasciatrice Mariangela Zappia, rappresentante dell’Italia alle Nazioni Unite, ha aperto ieri l’evento “Leaders for Peace. Rondine youth appeal for human rights”, che ha visto Rondine Cittadella della Pace protagonista al Palazzo di Vetro di New York.

 

«Quello di Rondine non è soltanto un esempio, ma un Metodo che credo le Nazioni Unite debbano prendere in attenta considerazione – continua l’ambasciatrice –  L’Italia sostiene esempi come Rondine, che sono portati dalla società civile e sono rivolti alle giovani generazioni: questo, secondo noi, è proprio il modo di tenere alta la bandiera dei diritti umani e di garantire che questa Dichiarazione, che ha vissuto settant’anni, continui a vivere e creare quello per cui è stata pensata: costruire, attraverso il dialogo e il superamento delle differenze e delle discriminazioni, un futuro di pace».

 

L’associazione italiana, invitata dalla Rappresentanza permanente dell’Italia a portare alle Nazioni Unite la propria esperienza ventennale nella formazione alla pace di giovani provenienti da Paesi in conflitto, attraverso il Metodo Rondine per la trasformazione creativa dei conflitti, ha risposto lanciando la campagna globale “Leaders for Peace”, con cui si impegna a formare nuovi leader globali di pace, in grado di guidare la società verso la progressiva estinzione dei conflitti e nuove relazioni basate sul rispetto dei diritti umani.

 

«Da una piccola esperienza può nascere una grande visione. Abbandonando con fatica e passione i veleni dell’inimicizia, questi giovani, si sono riconosciuti reciprocamente come persone, depositarie di diritti inalienabili, e ne è nato un dovere comune: cambiare insieme il mondo, portare pace.Un’applicazione concreta e insolita dei diritti umani permette loro di vivere già oggi quello per cui voi, illustri Ambasciatori, impegnate la vostra vita e la Vostra alta responsabilità professionale e civile, specialmente in questo luogo unico nel mondo» ha sottolineato il presidente di Rondine, Franco Vaccari.

 

Sono stati Noam e Chris, un giovane israeliano e una giovane palestinese, a leggere l’Appello dal prestigioso palco delle Nazioni Unite: due giovani appartenenti a popoli in conflitto, nemici tra loro, che fanno parte di quel  miliardo e mezzo di giovani che in tutto il mondo vivono divisi da muri e reticolati e sono coinvolti a vario titolo in conflitti e guerre armate. Attraverso la loro voce è stato chiesto ai 193 Stati membri e alla comunità internazionale di investire una cifra simbolica, pari al costo di un’arma, in borse di studio per giovani leader di pace e inserire l’educazione ai diritti umani nei sistemi di istruzione nazionale.  A rafforzare l’Appello, che è  stato presentato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e già ricevuto il sostegno di Papa Francesco, la delegazione dei leader di pace che si sono già formati a Rondine: armeni, azerbaijani, serbi e kosovari, abcasi e georgiani, e molti altri provenienti da oltre 25 popoli diversi, in rappresentanza dei 200 ex studenti dell’associazione oggi uniti nell’organizzazione Rondine International Peace Lab.

 

Tra gli altri interventi quelli di Ben Majekodunmi, dell’ufficio di New York dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR e di Marie Paul Roudil, director Unesco New York che, portando i saluti di Stefania Giannini, Assistant Director General for Education UNESCO, ha annunciato: “Voi siete la fonte dell’innovazione di idee, di soluzioni concrete, la nostra speranza per un futuro migliore per l’umanità. Vogliamo vedervi al prossimo forum ESDG 4 (Education for Sustainable Development Goals) per gli obiettivi nell’educazione allo sviluppo sostenibile”.

L’evento è promosso in collaborazione con Rondine International Peace Lab e la Rappresentanza italiana presso le Nazioni Unite; co-partner l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), UNESCO, Secretary-General’s Envoy on Youth.  La campagna ha ricevuto  il patrocinio di Regione Toscana e il sostegno di CEI, Fondazione Mondo Unito, Fai – Fondation Assistance Internationale, Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, BCC – Federazione Toscana e Fondazione Baracchi. E’ possibile sostenere la campagna e firmare l’appello attraverso il sito http://leadersforpeace.rondine.org/.

 

Rondine Cittadella della Pace è un’organizzazione italiana che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione del proprio metodo per la trasformazione creativa dei conflitti in ogni contesto. L’obiettivo è contribuire a un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente i differenti conflitti.

 

Il progetto che dà origine e ispirazione a Rondine è lo Studentato Internazionale – World House, che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati o post-conflitti e li aiuta a scoprire la persona nel proprio nemico, attraverso il lavoro difficile e sorprendente della convivenza quotidiana.

Fonte: Ufficio Stampa Rondine