Il Pubblico Ministero Michele Permunian ha chiuso l’inchiesta “Xenia” sul Comune di Riace; qualcuno fa notare in tempi piuttosto brevi e quasi in concomitanza con la richiesta di conferire il Premio Nobel per la Pace a Riace.
Il PM ribadisce alcune accuse che il Giudice per le Indagini Preliminari ha già ritenute infondate nel conferire i domiciliari al Sindaco di Riace e insiste nel fare conti che lo stesso GIP ha ritenuto un evidente errore materiale di calcolo.
In sintesi si stanno scontrando, anche a livello giudiziario, due visioni: quella dell’accoglienza come businness e quello dell’accoglienza come lavoro di solidarietà e di coesione sociale. Questa seconda visione ha portato media, istituzioni, persone a ritenere che Lucano e il modello Riace fossero l’avanguardia di un nuovo mondo. Nuovo mondo che gli assertori della prima non vogliono neanche prendere in considerazione.
Se l’Essere Umano è un ladro; se ha un prezzo; se è nel suo fondo un essere spregevole ed ipocrita anche io posso esserlo e giustificare tutte le mie malefatte.
Ma se un essere come Mimmo Lucano, o come Milagro Sala, come Malala, come la gente del Parent Circle e come tanti altri meno conosciuti ed anonimi che praticano la solidarietà e la riconciliazione tutti i giorni esistono, sono veri, allora quegli esseri abietti che li denigrano e li accusano per il proprio ignobile tornaconto devono vergognarsi,perché la loro patetica giustificazione non regge più.
L’Essere Umano ha libertà di scelta: ma la scelta giusta e profonda consiste nell’aiutare gli altri, nell’ascoltare, nel riconciliarsi, nel lottare per un mondo più giusto; ogni altra scelta ha un percorso corto e, prima o poi, si ritorcerà in qualche modo su chi l’ha fatta.