La manifestazione nazionale del 15 dicembre GET UP, STAND UP FOR YOUR RIGHTS, a cui è prevista la partecipazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori migranti, incontra nuove difficoltà. La Questura di Roma, a differenza di altre occasioni, non intende consentire ai pullman provenienti da tutta Italia di entrare in città “perché siamo in prossimità delle feste natalizie”…
Sembra un problema da poco, invece non lo è. Chi arriverà a Roma per manifestare per la regolarizzazione dei migranti, il permesso di soggiorno, contro il decreto sicurezza, arriverà su pullman messi a disposizione – e pagati – dalle organizzazioni promotrici, non avendo loro neppure un euro in tasca da poter spendere per rivendicare i propri diritti. Dover anche affrontare il costo di 1,50 di biglietto metro per andare dai parcheggi di scambio all’appuntamento e altri 1,50 euro per tornarci è per loro una spesa al limite dell’insostenibile.
Insomma manifestare diventa un problema di classe, si ha il diritto di venire a Roma a manifestare se si hanno i soldi per affittare i pullman, se si hanno i soldi per pagare i 220 euro per l’accesso dei pullman in città (norma creata per i torpedoni turistici che viene applicata anche a chi arriva per ben più solidi motivi!), se si hanno i soldi per pagarsi i mezzi di trasporto in città, se si vuole manifestare in appoggio a Salvini. Quindi i poveri non manifestano o, se lo fanno, debbono rimanere ben lontani dai palazzi del potere.