Il giorno dopo il lancio ufficiale della seconda Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, Pressenza ha avuto l’opportunità di parlare con il suo coordinatore Rafael de la Rubia, dell’associazione umanista internazionale Mondo senza Guerre e senza Violenza, al termine dell’evento in cui si è formato il simbolo della pace e della nonviolenza con i giovani di varie scuole di Madrid.
Pressenza: Come ti è sembrato il lancio di ieri?
Si tratta della sintesi di una fase; una fase di preparazione che avevamo già deciso un anno fa circa, ma ieri ci siamo impegnati a fare una seconda marcia. Abbiamo la sensazione che possa ricevere molto sostegno e di sicuro che sia necessaria, data la situazione attuale.
Come ti senti ora che il conto alla rovescia è iniziato?
Bene. Penso molto meglio di prima, perché prima ero come nell’incertezza. Hai sempre la possibilità di dire: “Beh, facciamo un passo indietro” oppure no. Ora è stata lanciata e mi sento più rilassato. E’ un sacco di lavoro.
Come sarà la seconda marcia? Ci si aspetta che la gente in tutto il mondo si ispiri e contribuisca con le sue azioni?
Sì, questo è ciò che vogliamo, che le persone siano ispirate! In cosa? In quello che vogliono. Ieri abbiamo mostrato almeno un po’ la diversità di tutto questo e non abbiamo avuto il tempo di raccontare tutte le cose che si stanno sviluppando. Quindi quello che vogliamo veramente sono persone che hanno un bisogno, che hanno un problema, o che hanno un’ispirazione, o che hanno l’intuizione che si potrebbe fare qualcosa. Noi le incoraggiamo a metterlo in pratica, a buttarsi, ma facendolo in piccolo. Le spingiamo a fare un’azione piccola, a osservarla, misurarla e poi ampliarla, ad aumentare la quantità di persone, città o luoghi e anche la qualità. Quindi cominciamo da una dimensione piccola, ma aspiriamo a ingrandirci. Conosciamo la frase “pensare globalmente e agire localmente”; potremmo riformularla dicendo che è necessario “agire localmente pensando di agire globalmente”.
Il tema principale di questa marcia è l’eliminazione delle armi nucleari
Il primo punto della prima marcia era l’eliminazione delle armi nucleari, così come è avvenuto per quelle chimiche e biologiche. Ora questo obiettivo sarà rafforzato dal Trattato di proibizione delle armi nucleari approvato dalle Nazioni Unite e sostenuto da 122 paesi; ci sono le condizioni perché alla fine della Seconda Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, nel marzo 2020, un minimo di 50 paesi abbia ratificato il trattato, che a quel punto potrebbe entrare in vigore. E questo sarebbe un evento storico.
Dove si possono trovare maggiori informazioni e come si fa a mettersi in contatto?
Nel sito internazionale www.the2worldmarch.org
Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo
Nota del traduttore:
Per l’Italia si può visitare la pagina Facebook https://www.facebook.com/MarciaMondiale
Video di Álvaro Orus