“La Confederazione Sindacale Sarda e l’Assotziu Consumadoris Sardigna – Onlus ribadiscono la loro posizione di assoluta contrarietà rispetto alla possibilità che g li stabilimenti della RWM vengano ampliati”. Lo affermano il
segretario della CSS Giacomo Meloni e il Presidente dell’ ACS – Onlus Marco Mameli in seguito alle indiscrezioni di un imminente autorizzazione da parte del Comune di Iglesias alla realizzazione dei reparti R200 e R210 oggetto di
procedimento SUAP. Un intervento capace di aumentare sino a tre volte la capacità degli stabilimenti di confezionare bombe, come rivelato dall’amministratore Fabio Sgarzi a La Nuova in un’intervista dello scorso luglio.
Un progetto – quello dell’ampliamento dei due reparti – che si somma ai numerosi altri presentati nel corso degli ultimi due anni.
“I documenti delle Nazioni Unite e numerose prove fotografiche dimostrano che gli ordigni prodotti a Domusnovas ed esportati dall’Arabia Saudita vengono utilizzati nell’atroce guerra dello Yemen che ha già fatto registrare oltre 17mila vittime civili, tra cui oltre 10.400 causati dagli attacchi aerei della coalizione a guida saudita, secondo le ultime stime dell’ONU”, continuano Meloni e Mameli.
“Questa è la prima ragione per cui l’ampliamento della Rwm e la produzione di bombe tout court realizzata a Domusnovas è inaccettabile”, precisano il segretario della CSS e il Presidente dell’ACS-Onlus.
“L’altra ragione alla base del nostro rifiuto – aggiungono Meloni e Mameli è l’inaccettabile idea che una parte dei lavoratori sardi dipenda dall’economia di guerra, un vero e proprio ricatto simile alla dicotomia lavoro-salute che
osserviamo nel caso delle lavorazioni industriali impattanti. Non si può, cioè, pensare di lavorare per morire, pregiudicare la vita del prossimo o addirittura confezionare ordigni utilizzati in contesti di guerra”.
Ecco perché la CSS e l’ACS Onlus rivolgono un appello al sindaco di Iglesias Mauro Usai, al governatore Francesco Pigliaru e a tutta la classe politica sarda affinché “la Regione e il Comune di Iglesias, gli enti, cioè, che si trovano a
dover decidere sulle richieste della RWM rifiutino il ricatto sotteso ai progetti della RWM e facciano un primo passo concreto verso un’economia di pace adoperandosi per la riconversione della fabbrica delle bombe”, concludono
Meloni e Mameli.