Oltre un’ora di scambio di valutazioni e proposte sui temi di competenza della RID, che ritiene positiva l’attenzione dimostrata dal Dicastero di via XX Settembre alle istanze della società civile italiana su disarmo, spese militari e controllo degli armamenti.
Questo pomeriggio una Delegazione della Rete italiana per il Disarmo si è incontrata a Roma con la Ministro della Difesa Elisabetta Trenta. In oltre un’ora di confronto aperto e concreto si sono affrontati e discussi, pur nella diversità dei ruoli e delle prospettive, i diversi temi che sono oggetto delle azioni e delle campagne della Rete e di tutte le sue organizzazioni aderenti.
In particolare gli esponenti di RID hanno sottolineato la necessità di mettere fine alle irresponsabili e problematiche esportazioni italiane di armamenti, prime fra tutte quelle dirette alla Coalizione a guida Saudita che sta intervenendo militarmente nel conflitto sanguinoso in Yemen. Una decisione che sarebbe necessaria non solo da un punto di vista della protezione dei civili yemeniti e per poter avviare un intervento umanitario e di di pacificazione della regione, ma anche per evitare problemi alla nostra stessa sicurezza. Continuare infatti, come nel recente passato, a rilasciare autorizzazioni all’esportazione di armamenti solo sulla base di motivazioni legate al sostegno dei produttori di armi è controproducente per il nostro Paese e non rispondente anche allo stesso mandato del Ministero della Difesa che non può essere considerato un mero “mediatore di affari” armati.
Simili considerazioni sono state fatta anche per quanto riguarda le spese militari e le spese per l’acquisto di nuovi armamenti. È evidente che le prospettive di Rete per il disarmo (che propone una riduzione complessiva dell’investimento militare con spostamento di fondi ad altre linee di spesa pubblica) siano diverse da quelle del Ministero della Difesa, ma ciononostante si è richiamata la necessità di – quantomeno e come primo passo – ridurre le spese per armamenti a quelle che sono le vere richieste operative delle Forze Armate. Riteniamo siano infatti inutili e controproducenti, anche per la “mission militare”, continuare ad impegnare ingenti fondi in programmi di armamento sovradimensionati e funzionali solo a sostenere l’industria militare e un successivo export. La Ministro Elisabetta Trenta ha correttamente sottolineato come non sia semplice rimodulare o addirittura cancellare programmi di acquisizione che hanno valenza e respiro pluriennale, ma Rete Disarmo ritiene che siano ormai maturi i tempi per un cambio di direzione e per scelte coraggiose (altrimenti le situazioni non cambieranno mai, trascinandosi per inerzia).
La Delegazione di Rete Disarmo ha poi ricordato la Proposta di Legge per una difesa civile non armata e nonviolenta promossa dalle sei reti della pace e del servizio civile nella scorsa legislatura con una raccolta di firme di iniziativa popolare che ha superato le 50.000 adesioni ed è poi stata trasformata in una Legge di iniziativa parlamentare incardinata nelle Commissioni I e IV della Camera. Obiettivo di questa proposta, che prevede l’istituzione di un Dipartimento apposito, è andare a colmare il vuoto istituzionale attualmente presente a riguardo degli interventi nella prevenzione e gestione dei conflitti senza strumenti militari. Diverse esperienze sono già in corso in altri Paesi ed è inoltre già attiva una sperimentazione di Corpi Civili di Pace incardinati nella struttura del servizio civile. Si è dunque sottolineata l’opportunità di andare a integrare il sistema di difesa nazionale con un istituto di questo genere, in accordo anche con quanto prevede la Costituzione italiana (che non opera alcuna equivalenza stretta tra Difesa e Forze armate).
Infine gli esponenti RID hanno sottolineato la problematicità, anche in termini di sicurezza del Paese, della presenza di ordigni nucleari sul territorio italiano ancora una volta ribadendo l’invito al Governo di intraprendere i passi necessari verso l’adesione al Trattato di messa bando delle armi nucleari votato a grande maggioranza all’ONU nel 2017. Alla Ministro Elisabetta Trenta sono state consegnate alcune delle 31.000 cartoline raccolte in occasione del primo anniversario di voto del Trattato dalla campagna “Italia ripensaci”, promossa da Senzatomica e Rete Disarmo, come testimonianza del della volontà della maggioranza degli italiani di un mondo senza armi nucleari (oltre il 70% secondo un sondaggio ad hoc promosso dalla campagna internazionale ICAN premio nobel per la Pace 2017).
La RID, con questa consegna, ha domandato alla Ministro di farsi portatrice della richiesta anche nei confronti della Presidenza del Consiglio dei ministri, a cui le cartoline erano indirizzate e che finora non ha risposto alle sollecitazioni della Campagna. Ancora una volta sì sottolineato come la necessità di costruire un mondo libro delle armi nucleari derivi dall’aspetto umanitario di impossibilità di gestire armamenti così distruttivi. Proprio perché attualmente ospita sul proprio territorio ordigni nucleari statunitensi l’Italia dovrebbe e potrebbe avere l’occasione e il coraggio di un’iniziativa forte che possa – con una serie di passi concreti a partire dall’assistenza alle vittime – trasformare gli equilibri del terrore in equilibri di coesistenza internazionale che non si basi su armi di distruzione di massa.
La Ministro Trenta ha ascoltato con attenzione le proposte e le sollecitazioni della delegazione della Rete Italiana per il Disarmo dando riscontro con le posizioni politiche ed istituzionali del proprio Dicastero, e ripromettendosi di continuare un proficuo confronto anche in futuro. La Rete Italiana per il Disarmo, nel ringraziare per il tempo e la qualità di attenzione concessi, si augura che ciò possa concretamente avvenire sia su tutte le tematiche discusse oggi e sia sulle campagne che verranno portate avanti anche nei prossimi mesi. Come RID sottolinea fin dalla sua fondazione riteniamo il confronto istituzionale basilare per qualsiasi trasformazione positiva della nostra società e ci aspettiamo quindi una seria e approfondita valutazione delle nostre proposte, già avanzate nella sostanza a tutti i gruppi politici anche durante il periodo di campagna elettorale.
La delegazione di Rete Disarmo oggi era composta da Lisa Clark (Vicepresidente “Beati i Costruttori di Pace” e co-presidente dell’International Peace Bureau Premio Nobel per la Pace 1910), Martina Pignatti Morano (Responsabile progetti di Peacebuilding per “Un ponte per”), Maurizio Simoncelli (Vicepresidente dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo) e Francesco Vignarca (Coordinatore nazionale della Rete Italiana per il Disarmo).