Lo spoglio delle schede della campagna Referendaria per l’Acqua Pubblica ha sancito la vittoria dei cittadini nei confronti dell’ignavia dei partiti politici. 208.000 cittadini si sono recati alle urne per ribadire con forza la loro contrarietà ad una gestione privata del servizio idrico privato. Il partito dell’acqua può contare su un serbatoio di voti significativo e la volontà espressa attraverso un referendum valido non può essere disatteso dagli amministratori provinciali.
Gli sconfitti veri non sono i cittadini, che non sono stati informati del voto, almeno il 30% degli aventi diritto, ma piuttosto i principali partiti politici che hanno tenuto lontana dal dibattito politico la questione del servizio idrico, un servizio fondamentale per la vita umana e che, in quanto bene comune essenziale ed insostituibile, non può essere gestito secondo principi di utilità. I partiti politici hanno perso una grande occasione per un confronto democratico che manca da tempo, non solo nella nostra provincia, ma nell’Italia intera. Un arroccamento nei luoghi di potere che allontana sempre più i cittadini dalla politica, trasforma il dibattito politico in una gestione autoreferenziale del potere e la gestione della res-publica in una difesa di ruoli che garantiscono poltrone e prebende. Si è sprecato una grande occasione poiché non vi è stato nessun importante momento di confronto, anche da punti di vista diversi, organizzato dai partiti mainstream. Si è preferito un lavorio di sottobanco con qualche dichiarazione pubblica che è servita per lo più a salvare la faccia per garantire rendite di posizione.
Dobbiamo invece rimarcare l’assoluto successo della partecipazione popolare, non solo organizzata attraverso il Comitato Referendario Acqua Pubblica o i sotto comitati, ma anche auto-organizzata da parte di liberi cittadini che in ogni modo si sono mossi, spinti solo dalla voglia di partecipare, per questa battaglia di civiltà.
Ricordiamo che la nostra campagna è stata del tutto auto-finanziata ed è costata poche migliaia di euro. In confronto alla campagna referendaria di Roma sul trasporto pubblico, che ha avuto una visibilità anche sui media nazionali ed ha raccolto solo il 16,38% dei voti, non possiamo che affermare che è stato un successo, un grande successo di partecipazione popolare.
Perciò 208.000 grazie ai cittadini bresciani e da domani ripartiamo per un ingaggio degli amministratori provinciali che ci porterà ad un lavoro di trincea su tutte le decisioni che saranno prese sulla gestione del servizio idrico, per prima quell’assemblea dei sindaci che dovrà ratificare il risultato referendario.
Si scrive Acqua, si legge Democrazia!
Comitato Referendario Acqua Pubblica