Comprensione, rispetto, verifica dei fatti, accettazione della complessità sono solo alcuni dei valori del Decalogo del Comunicatore Erethico, il nuovo “hacker delle parole” in grado di rompere equilibri precostituiti per esplorare punti di vista diversi e conflittuali

Il Manifesto della Comunicazione Erethica (https://www.erethica.it/) nasce per stimolare e promuovere una riflessione partecipata e plurale sugli effetti e le responsabilità sociali e civiche connesse alla comunicazione di massa nelle comunità virtuali e reali del nostro tempo.

Afferma la necessità di un rinnovato impegno alla comprensione diffusa e alla narrazione responsabile dei fatti, delle idee e dei fenomeni sempre più complessi che caratterizzano la contemporaneità, anche ridando dignità e importanza alla forma e al contenuto delle parole e all’uso che quotidianamente ne facciamo.

L’iniziativa è promossa da Associazione EUTOPIA, basata a Trento, attiva peraltro su diversi progetti di educazione e orientamento al lavoro e alla cittadinanza attiva.

Accanto al Manifesto è presente un vero e proprio Decalogo che invita alla pratica del “Pensiero Erethico”, neologismo che fonde i concetti di etica e eresia (dal lat. Haerèsis: scelta) spronando a dubitare delle proprie convinzioni, con pensiero critico e disponibile ad una dialettica aperta, generativa ed inclusiva.

Il Comunicatore Erethico ha la responsabilità di verificare i fatti, riconoscere e accettare la complessità, rispettare la libertà con la ferma convinzione che comunicare sia un “atto sociale” (dal latino “cum munus” – avere una responsabilità insieme), in grado di coinvolgere anche fisicamente le altre persone.

In questo senso, anche la forma riveste un’importanza centrale: la forma è sostanza, le parole ereditano e tramandano i significati da  cui  originano  e acquisiscono  senso  e contenuto anche attraverso la forma. Buoni pensieri amano belle parole.

Il Comunicatore Erethico ripudia la violenza e ristabilisce il valore di un buon silenzio in luogo di “cattive parole”.

La presentazione ufficiale del Manifesto della Comunicazione Erethica avverrà domani a Trento, presso la sala vetrata della sede Cisl di via De Gasperi, 61 a partire dalle ore 11:30. All’evento parteciperanno Pierangelo Giovanetti (Direttore quotidiano L’Adige), Ugo Morelli (saggista, psicologo, studioso di scienze cognitive e professore di psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso l’Università degli Studi di Bergamo) e Tommaso Baldo (operatore didattico Fondazione Museo Storico Trentino).

Subito dopo l’evento partirà un campagna di sensibilizzazione su scala nazionale che coinvolgerà intellettuali, giornalisti, uomini media, associazioni e in generale la società civile che ha voglia di #comunicareBene.

Verrà predisposto anche un Kit del Comunicatore Erethico, perfetto per questa nuova figura di “hacker delle parole”, in grado di sovvertire il sistema ideologico cui appartiene, rompendo gli equilibri precostituiti per esplorare punti di vista diversi e conflittuali, dando vita a principi ibridi e nuove possibili sintesi.

Paolo Cagol, Presidente di Associazione EUTOPIA e promotore del Manifesto, commenta così l’avvio dell’iniziativa: “Dobbiamo ricondurre la comunicazione alla sua natura di esperienza umana e sociale, processo collettivo di accumulazione e condivisione della conoscenza e produzione di valori. Il tema non sono i tempi e i modi con cui acquisiamo ed elaboriamo informazioni, ma la coscienza dei fini per i quali decidiamo di utilizzarle, il senso che gli attribuiamo nel generare legami e comportamenti all’interno delle comunità virtuali e reali”.

A proposito di EUTOPIA

Per Eutòpia, (dal greco eu: “buon”, tòpia: “luogo” quindi buon luogo), il lavoro non è soltanto uno strumento per raggiungere un fine di utilità, ma un luogo in cui realizzare esperienze e generare relazioni. Lavoro quindi come esperienza umana e sociale, luogo e momento privilegiato di crescita individuale e collettiva, della persona e della comunità.

Per questo la mission di Eutopia è quella di educare e orientare al lavoro, accompagnando in percorsi il più possibile autonomi di inserimento, transizione e partecipazione consapevole e non ideologica all’esperienza lavorativa, promuovendo relazioni cooperative, partecipative e generative tra le persone, l’impresa e la comunità. Premesse per una cittadinanza piena, realizzativa e consapevole.

Conoscenza, competenza e consapevolezza sono condizioni essenziali e fattori abilitanti per un corretto sviluppo di tali rapporti, nel rispetto dei principi generali di legalità, reciprocità e sostenibilità ai quali Eutopia si ispira.

Per Eutopia il lavoro è inoltre strumento di integrazione tra le persone e i popoli. Cooperazione, solidarietà e accoglienza rappresentano valori identitari, ma vanno esercitati secondo principi di giustizia e sostenibilità per poter concretamente rappresentare fattori di coesione sociale, riequilibrio e sviluppo economico e culturale.

Ufficio stampa Eutopia