Di Alessandro Marescotti
Bahrain e Kuwait ospiteranno le Frecce Tricolori. Sarà una esibizione sponsorizzata dall’industria bellica nazionale. Ma Bahrain e Kuwait violano i diritti umani e la legge italiana vieta di vendere armi a tali nazioni
Fossero stati all’opposizione, i parlamentari del M5s avrebbero presentato un’interrogazione per chiedere conto di questo tour in cui i mezzi dell’Aeronautica Militare vanno a fare bella mostra di sé in Medio Oriente con esibizioni acrobatiche.
Tutta pubblicità (non è ben chiaro pagata da chi) all’industria delle difesa per promuovere la vendita delle armi.
“Spiccata sinergia e cooperazione tra l’Aeronautica Militare e l’Industria militare nazionale”
Dal 14 al 16 novembre vi sarà la partecipazione al “Bahrain International Air Show”, in occasione del quale “la Pattuglia Acrobatica Nazionale porterà per la prima volta l’acrobazia collettiva militare italiana in Bahrain“, si legge su Analisi Difesa. Inoltre domenica 18 novembre “a Kuwait City, i dieci MB-339 della PAN effettueranno il loro programma acrobatico, insieme alle presentazioni in volo dei velivoli del Reparto Sperimentale Volo”.
“La collaborazione con la società Leonardo per la realizzazione del tour mediorientale evidenzia la spiccata sinergia e cooperazione tra l’Aeronautica Militare e l’Industria nazionale in un’ottica di promozione delle eccellenze italiane nel settore della Difesa a sostegno del “Sistema Paese” consentendo, inoltre, di rafforzare l’immagine dell’Italia quale paese di elevata affidabilità in termini di know how e capacità tecnologiche”. Lo dice l’Aeronautica Militare in un suo comunicato.
Dov’è il governo del cambiamento?
“Business as usual”.
Con una pennellata di pacifismo: oggi la ministra Trenta incontra la Rete Italiana Disarmo.
Dimenticavamo qualche particolare sul Bahrain, dove si esibiranno gli aerei italiani: “Le autorità hanno lanciato una campagna su larga scala per soffocare qualsiasi forma di dissenso, reprimendo i diritti alla libertà d’espressione e d’associazione dei difensori dei diritti umani e di persone critiche verso il governo”. Lo dice Amnesty International.
E dimenticavamo anche qualche particolare sul Kuwait che – sempre secondo Amnesty International – non rispetta i diritti umani: “Le autorità hanno continuato a imporre indebite restrizioni alla libertà d’espressione, tra l’altro perseguendo penalmente e incarcerando persone critiche nei confronti del governo e mettendo al bando determinate pubblicazioni”.
In teoria a queste nazioni, sulla base della legge italiana, non si potrebbero vendere armi perché è proibito vendere armi a nazioni che violano i diritti umani.
Ma Trump sembra fare scuola.
L’amministrazione Trump ha infatti detto al Congresso che intende approvare una vendita multimiliardaria di caccia F-16 in Bahrain senza le condizioni dei diritti umani imposte dal Dipartimento di Stato sotto il presidente Barack Obama.
Sono cose queste che interessano ancora i parlamentari pentastellati? O il cambiamento è già avvenuto?