La salute dei dodici naufraghi, tra cui due minorenni, salvati oltre una settimana fa dal peschereccio spagnolo Nuestra Madre Loreto sta peggiorando rapidamente. Scampati all’inferno dei centri di detenzione libici, hanno dovuto sopportare una lunga permanenza in alto mare e non sanno ancora dove potranno approdare, visto l’atteggiamento di chiusura di Italia e Malta e in generale dei paesi europei.
I medici di Open Arms sono saliti a bordo dell’imbarcazione per assistere i profughi. “Mi sono buttato in mare. Piuttosto che tornare in Libia a subire quello che ho subito preferisco morire. Non ho paura della morte, ma ho paura dei libici”, ha dichiarato uno di loro.