.Si spostino sull’idrogeno gli incentivi, che avvierebbero una grande riconversione dell’energia in Toscana e in Italia.

Finalmente il governo ha escluso la geotermia dagli enormi incentivi di cui ha goduto finora: speriamo che l’iter di approvazione vada avanti e si concluda così, nonostante la canea scatenata da Rossi e dai sindaci dei comuni geotermici toscani. Questi amministratori hanno sempre ignorato le evidenze epidemiologiche sulla salute delle popolazioni coinvolte nella geotermia. Rossi in particolare ha ispirato ed approvato un Piano regionale per la qualità dell’aria che non cita neanche la geotermia, che al contrario è uno dei fattori principali di emissioni inquinanti in Toscana. Rossi e i sindaci fanno poi del terrorismo sui disastri occupazionali che si produrrebbero con lo stop agli incentivi, confermando quanto pensiamo e denunciamo da anni: la geotermia toscana è tenuta in piedi prevalentemente dagli incentivi , e non da una sua intrinseca utilità sociale.

Alla canea degli amministratori sull’occupazione, occorre rispondere non solo che è doveroso lo stop agli incentivi della produzione di energia più inquinante e non rinnovabile, che è la geotermia,ma anche che occorre lanciare con coraggio e determinazione la filiera dell’idrogeno in Toscana, che ha le competenze e gli spazi fisici (Piombino, Rosignano e Livorno, per citarne alcuni) per accogliere questa filiera, che è già praticabile con le conoscenze di oggi. E su questa dirottare gli incentivi finora destinati alla geotermia: produrre idrogeno con fonti rinnovabili (fotovoltaico ed eolico), immagazzinarlo ed usarlo all’occorrenza. Con questa riconversione si potrebbe, non solo garantire occupazione, ma anche in breve prospettiva togliere gli incentivi anche alle centrali a gas metano (il grosso dell’energia elettrica generata in Toscana), che una “manina” aggiunse abusivamente alle energie rinnovabili, quindi ottenere anche un risparmio sulle bollette dei cittadini, migliorare molto le prestazioni ambientali, e porre la Toscana come polo d’avanguardia in tutta Europa.

Al decreto governativo quindi si aggiunga questa riconversione all’idrogeno, che oltretutto renderebbe inutili la TAP e i rigassificatori, a loro volta grandi divoratori di incentivi pubblici.

11.11.18

Medicina democratica

Comitato Difensori della Toscana