Comunicato stampa di Centro Internazionale Crocevia
Associazioni e ONG denunciano l’astensione dell’Italia durante l’adozione della Dichiarazione sui Diritti dei contadini all’ONU: ennesima occasione persa in tema di diritti e agricoltura
Ieri, lunedì 19 novembre 2018, rimarrà una giornata storica per i diritti dei contadini. Dopo la lunga battaglia durata più di un decennio cui La Via Campesina si è fatta portavoce, dopo il primo voto di ottobre al Concilio dei Diritti umani che aveva visto approvare la Dichiarazione con l’astensione europea e malgrado la massiccia astensione dei paesi dell’Unione Europea anche in questa occasione di voto, oggi possiamo dire che i contadini di tutto il mondo hanno ottenuto un importante riconoscimento.
La battaglia è ben lontana dall’essere terminata, ma i piccoli agricoltori e allevatori, le popolazioni indigene e le comunità rurali tutte possono e devono ripartire da qui. Mauro Conti, Presidente dell’ONG Centro Internazionale Crocevia afferma:
“Nonostante l’astensione della maggior parete dei paesi europei, tra cui l’Italia, il voto di ieri alla Commissione III dell’Assemblea Generale dell’ONU a New York ha posto le basi per un futuro più sicuro per milioni di contadini. C’è molto da lavorare, sia a livello italiano che internazionale, sono ancora troppi i soprusi, le limitazioni e i diritti negati che contadini e altri lavoratori delle zone rurali devono sopportare quotidianamente. È necessario andare avanti per garantire l’implementazione dei diritti dei contadini e dei piccoli produttori, diritti fondamentali per assicurare un giusto ed equo tenore di vita che assicurerebbe alla popolazione mondiale un’alimentazione migliore basata sui principi della sovranità alimentare, non su regole di mercato che puntano solo al massimo profitto.”
Con rammarico prendiamo atto che l’Italia, nonostante da secoli si identifichi nella sua ricca agricoltura e nei suoi contadini e allevatori, per l’ennesima volta si nasconde dietro le posizioni stabilite da alcuni paesi dell’Unione Europea, rendendosi incapace di difendere interessi fondamentali per la popolazione italiana tutta.
Porteremo l’istanza presso il Presidente Mattarella, di nuovo, sperando nella sua sensibilità, nella sua profonda conoscenza della realtà italiana e nella sua visione alta di una questione centrale come è quella della vita e dei diritti delle persone che lavorano la terra e nutrono quotidianamente la popolazione che vive nel nostro paese fornendo prodotti di altissimo valore qualitativo e portando un fondamentale contributo all’economia italiana anche a livello internazionale.
Ci auguriamo tutti quindi un maggiore e più presente impegno delle istituzioni italiane in vista delle scelte del nostro Paese in materia di Politiche Agricole, con leggi per il riconoscimento dell’agricoltura contadina e i diritti di braccianti, senza distinzione alcuna.