Martedì 16 ottobre verrà lanciata ufficialmente la raccolta firme sostenuta da 19 associazioni e realtà italiane per dire basta agli allevamenti degli animali in gabbia. La coalizione italiana di associazioni promotrici fa parte di quella europea, che si è data il nome di “End the cage age”.
Il 16 ottobre, presso la Camera dei Deputati, le 19 associazioni italiane della più ampia coalizione europea “End the cage age” lanceranno la raccolta firme in Italia per mettere fine all’uso delle gabbie negli allevamenti, con una mostra dedicata che descrive la crudeltà dell’allevamento in gabbia, ancora praticato nell’Unione europea.
In Italia 21 milioni di galline, 24 milioni di conigli, 500 mila scrofe e circa 5 milioni di quaglie sono ancora allevate in gabbia. Nell’Unione europea gli animali allevati in gabbia sono 300 milioni. E oggi sono più di 130 le associazioni della coalizione europea “End the cage age”, l’Iniziativa dei Cittadini europei (ICE) per chiedere la fine dell’uso delle gabbie negli allevamenti. Dovranno raccogliere un milione di firme nell’arco di un anno.
Le 19 associazioni sono italiane: Amici della terra Italia, Animal Aid, Animal Equality, Animal Law, Animalisti Italiani, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, Il Fatto Alimentare, LAC – Lega per l’abolizione della caccia, LAV, Legambiente, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, LEIDAA, Jane Goodall Institute Italia, OIPA, Partito Animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus.
Perchè bisogna abolire le gabbie
«Tra tutte le forme d’allevamento, la gabbia di sicuro è la peggiore – spiegano i promotori dell’iniziativa – Troppo spesso si sente dire che la gabbia è un “male necessario” nell’allevamento. Ma anche se ancora al giorno d’oggi esistono persone che credono che infliggere crudeltà sugli animali possa essere in qualche modo giustificabile, sappiamo invece che si può fare diversamente. In Europa, circa 300 milioni di animali sono confinati in gabbie ogni anno. Sono immobilizzati e privati della possibilità di esprimere i loro comportamenti naturali. E’ una vergogna che ancora oggi vi siano sistemi così barbari per allevare gli animali. Dobbiamo evolverci e porre fine all’era delle gabbie».
E’ tempo di decidere
«Conigli, galline, scrofe, anatre e quaglie passano tutta la loro breve vita in gabbia – proseguono gli ideatori della campagna – Per molti di loro la gabbia significa isolamento, per molti altri essere ammassati con i loro consimili. Per tutti la gabbia significa non potere esprimere nessuno dei propri comportamenti naturali. E’ tempo di superare l’era delle gabbie e porre fine alla inutile sofferenza di milioni di esseri senzienti. Ogni generazione ha la responsabilità di decidere cosa non è più disposta a tollerare. Ora è il nostro momento di schierarci dalla parte degli animali ed unirci a End the Cage Age. Non ci sono scuse che tengano per continuare ad utilizzare un sistema d’allevamento così primitivo come quello delle gabbie».
Un problema globale
«In tutto il mondo milioni di animali si ritrovano a trascorre la propria vita in gabbie minuscule – proseguono le associazioni – Solamente in Europa, centinaia di milioni di animali passano la loro intera esistenza, dalla nascita alla morte, in una gabbia, avendo a disposizione uno spazio inferiore ad un foglio A4. Una gabbia è una forma estrema di limitazione della libertà, dalla quale è impossibile fuggire. Non esistono gabbie che favoriscono un alto livello di benessere per gli animali, anche in caso di ottima gestione dell’allevamento. Le gabbie arricchite e quelle in colonia soddisfano alcuni dei bisogni psicologici e fisici degli animali, ma si tratta ancora di una gabbia. Una gabbia è sempre una gabbia!».