Ho trascorso molti anni in India a fianco di contadini di cotone, filatori e tessitori  della filiera tessile etica e ritengo di grande importanza l’opera di sensibilizzazione portata avanti dal movimento Gram Seva Sangh (GramSevaSanghIndia@gmail.com) animato dall’attivista militante Prasanna che il 2 Ottobre 2018 ha ricevuto un premio dal governo del Karnataka.

Alessandra l’Abate

Discorso di Prasanna alla cerimonia di consegna del premio Mahatma Gandhi Service Award 2018 del Governo del Karnataka, il 2 Ottobre 2018 a Bangalore.

Collaboro attivamente da molti anni alla crescita dei movimenti Theatre, Charaka, Desi e Gram Seva Sangh e sono felice di ricevere questo premio. Grazie. Mi si permettano poche parole di commento.

È arrivato il tempo di accettare il modello Gandhiano come modello di sviluppo economico. Non solo Gandhi, ma anche Buddha Basava e altri modelli spirituali  dovrebbero essere rilasciati dall’arresto spirituale in cui li abbiamo costretti. Rilasciati perché si muovano liberi nel campo della crescita economica. È arrivato per noi il tempo di rifiutare il presente modello di sviluppo che ruota intorno alle grandi industrie, alle grandi pianificazioni e alle grandi città. Questo modello rende gli esseri umani schiavi del mercato. Non intendo però dire che dobbiamo spegnere, come se fosse un interruttore, il modello “grande”. Ciò non sarebbe possibile né raccomandabile. Dovremmo invece capire che il modello “grande” sta arrivando alla sua fine. La crisi economica iniziata nel 2008 è ancora sentita e si continuerà a sentirla. È come una malattia terminale che ogni tanto crea l’illusione di guarigione, ma che porterà invece senza pietà al destino finale. Per esempio, la catena montuosa dei Western Ghats sta scivolando nel mare per dilavamento. Quest’anno ci sono state sia piogge che carestie in eccesso. Fiumi e ruscelli che scorrevano per l’intero anno adesso rimangono asciutti già un mese dopo la fine del monsone. Città che erano monumenti di modernità sono ora immobilizzate dall’eccesso di mobilità. Polveri, veleni e violenza ci circondano. Il modello grande ha la tendenza a mettere tutta la ricchezza nelle tasche di pochi aumentando così il divario tra chi ha e chi non ha. Esso tende a distruggere posti di lavoro e a corrompere allo stesso tempo politica e religione.

D’accordo, tutto questo non è nuovo. La crema della società è sempre esistita, ma adesso la società è come il latte cagliato. Tutta la sostanza è in cima e sotto c’è soltanto acqua maleodorante. Non sto rifiutando il modernismo “per sé”. Riconosco che il XX secolo ha portato alla ribalta la scienza, ha portato alla ribalta Ramakrishna, Vivekananda, Ramana e Aurobindo, ha portato alla ribalta Gandhi e Ambedker. Uguaglianza e cooperazione sono divenuti i principi guida della società e i nostri poeti hanno sognato di diventare cittadini del mondo. Ma, sfortunatamente, non siamo diventati cittadini del mondo e abbiamo invece messo in pericolo sia l’umanità che la natura.

Mentre il nostro Gandhi era vivo, il modello grande, poteva ancora funzionare, ma oggi non c’è più alternativa al modello piccolo. Il modello Gandhiano ci chiede di spingerci solo fino al bordo del letto. Il modello Gandhiano è semplicemente un modello di vita semplice. È il modello piccolo, così come proposto da Gandhi, che può unire il sacro e il secolare e farlo in  maniera positiva, mentre le politiche di destra in tutto il mondo lo stanno facendo in maniera negativa poiché uniscono intolleranza religiosa e intolleranza economica.

Infine chiedo al Primo Ministro del Karnataka di portare la sua attenzione su un settore specifico: quello del telaio a mano. La prego di focalizzare la sua attenzione su questo settore. Dopo l’agricoltura è il settore migliore per lo sviluppo del Karnataka, specialmente dell’impoverito Nord Karnataka.

Grazie

Prasanna, 2 ottobre 2018

Traduzione dall’inglese di Alessandra L’Abate per Pressenza