Dopo il convegno “Mediterraneo, Nonviolenza, Pace”, svolto in occasione della giornata mondiale della Nonviolenza, nell’ambito delle iniziative di Palermo Capitale della Cultura, La consulta per la pace, la Nonviolenza, i Diritti Umani, il Disarmo, nella persona del suo Presidente Francesco Lo Cascio, ha chiesto all’amministrazione comunale di individuare un bene confiscato alla mafia da destinare a centro internazionale per la risoluzione dei conflitti, un centro multiculturale in cui gli uomini di ogni parte del mondo si possano incontrare e confrontare nelle reciproche culture letterarie, musicali, culinarie, religiose, artistiche…
Un luogo dove Imparare a costruire la pace, che non può prescindere dalla cultura del confronto e della valorizzazione dell’altro.
Questo spazio potrà permettere attività formative per educatori e docenti, in collaborazione con le principali reti di peace Research e peace education.
Attività di scambi giovanili, e campi estivi, nell’ambito europeo ed euro Mediterraneo.
Questa iniziativa sarà bene che entri in rete con le principali reti pacifiste e nonviolente internazionali, com’era rete europea dei musei per la pace, Mayors for peace, wri , Ifor, Wilpf, pax christi.
Lo spazio potrà configurarsi come CASA DELLA PACE, affidata ad in apposita ATS tra le associazioni che compongono la consulta ed avvalersi di giovani del servizio civile, possibilmente distaccati dall’amministrazione comunale.
Tale progetto si configurerebbe quale AMBASCIATA DI PACE, nell’ambito del percorso legato alla marcia mondiale della Nonviolenza, presento a Villa Niscemi in occasione del recente incontro.
Da quanto comunicato dal Comune di Palermo in una nota recente si apprende infatti che uno degli spazi sequestrati alla mafia e attualmente in ristrutturazione sarà dedicato a sede della Consulta e a un “Centro Mediterraneo per lo sviluppo della Pace, dell’integrazione e della cooperazione”.